Diritto d'autore © 2007, 2008 Red Hat, Inc. ed altri
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FEDORA, FEDORA PROJECT, ed il logo di Fedora sono marchi di Red Hat, Inc., e sono registrati o in attesa di registrazione negli U.S.A e altre nazioni, e vengono qui utilizzati sotto la licenza del Fedora Project.
Red Hat ed il logo Red Hat "Shadow Man" sono marchi registrati di Red Hat, Inc. negli Stati Uniti d'America ed in altre nazioni.
Tutti gli altri marchi ed i copyright a cui si fà riferimento sono di proprietà dei rispettivi proprietari.
La documentazione, come con il software, potrebbe essere soggetta ad un controllo sull'esportazione. Consultate i controlli sull'esportazione del Fedora Project su http://fedoraproject.org/wiki/Legal/Export.
Sommario
Importanti informazioni su questa versione di Fedora
Fedora è un sistema operativo basato su Linux che utilizza le ultimissime novità dei software liberi e open source. Fedora può essere usato, modificato e distribuito gratuitamente. Viene compilato da utenti sparsi per il mondo i quali lavorano insieme formando una comunità chiamata Fedora Project. Il Fedora Project è aperto a qualsiasi individuo che desideri parteciparvi, ed è in prima linea per lo sviluppo di contenuti e di software liberi, aperti e gratuiti.
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Consultare per le ultimissime sulle note di rilascio di Fedora, ed in particolare sui processi di aggiornamento. |
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Se si sta migrando da una versione di Fedora più vecchia di quella immediatamente precedente a questa versione, si dovrà fare riferimento alle vecchie Note di rilascio per informazioni aggiuntive. E' possibile trovare le vecchie Note di rilascio su http://docs.fedoraproject.org/release-notes/ |
E' possibile aiutare la comunità del Fedora Project nel processo di miglioramento di Fedora, inviando segnalazioni d'errore e richieste di nuove funzionalità. Consultare http://fedoraproject.org/wiki/BugsAndFeatureRequests per maggiori informazioni. Grazie per la partecipazione.
Per trovare ulteriori informazioni generali su Fedora, fare riferimento alle seguenti pagine web:
Panoramica di Fedora - http://fedoraproject.org/wiki/Overview
Fedora FAQ - http://fedoraproject.org/wiki/FAQ
Aiuto e Discussioni - http://fedoraproject.org/wiki/Communicate
Per participare al Fedora Project - http://fedoraproject.org/wiki/Join
Come sempre Fedora continua a sviluppare (http://www.fedoraproject.org/wiki/RedHatContributions) e ad integrare il software libero e open source più aggiornato (http://www.fedoraproject.org/wiki/Features.) Le seguenti sezioni forniscono una breve panoramica delle principali modifiche dall'ultima versione di Fedora. Per maggiori informazioni su altre caratteristiche incluse in Fedora 10, consultare le pagine wiki relative, in cui sono riportati gli obiettivi e lo stato dell'arte:
http://www.fedoraproject.org/wiki/Releases/10/FeatureList
Durante il ciclo di rilascio vengono svolte alcune interviste agli sviluppatori, riguardanti le caratteristiche principali di questa release:
http://www.fedoraproject.org/wiki/Interviews
Le seguenti risultano essere le maggiori caratteristiche di Fedora 10:
La condivisione di un collegamento wireless permette una condivisione ad-hoc della rete -- http://www.fedoraproject.org/wiki/Features/ConnectionSharing
Migliore impostazione ed utilizzo delle stampanti attraverso strumenti di gestione migliorati -- http://www.fedoraproject.org/wiki/Features/BetterPrinting
Virtualization storage provisioning semplificato per collegamenti locali e remoti -- http://www.fedoraproject.org/wiki/Features/VirtStorage
SecTool è un nuovo sistema di rilevamento delle intrusioni e di controllo della sicurezza -- http://www.fedoraproject.org/wiki/Features/SecurityAudit
RPM 4.6 è un aggiornamento importante delle potenti e flessibili librerie di gestione software -- http://www.fedoraproject.org/wiki/Features/RPM4.6
Altre funzioni presenti in questa release includono:
È stato possibile ottenere migliori qualità e prestazioni audio attraverso la riscrittura del server PulseAudio, che ora sfrutta la schedulazione basata su timer -- http://www.fedoraproject.org/wiki/Features/GlitchFreeAudio
Supporto webcam migliorato -- http://www.fedoraproject.org/wiki/Features/BetterWebcamSupport
Un miglior supporto per i telecomandi ad infrarossi facilita il loro collegamento e li rende operativi con numerose applicazioni -- http://www.fedoraproject.org/wiki/Features/BetterLIRCSupport
I percorsi /usr/local/sbin:/usr/sbin:/sbin
sono stati aggiunti al PATH
per utenti normali, in modo da semplificare i compiti di amministrazione a linea di comando -- http://fedoraproject.org/wiki/Features/SbinSanity
L'online account service fornisce le applicazioni con le credenziali per gli account online elencati su http://online.gnome.org o presenti in GConf -- http://www.fedoraproject.org/wiki/Features/OnlineAccountsService
Le caratteristiche presenti in Fedora 10 sono riportate sulla pagina di elenco delle caratteristiche:
Vi ringraziamo per il tempo speso nel fornire i commenti, suggerimenti, e segnalazioni d'errore alla comunità di Fedora; così facendo, ci aiutate a migliorare lo stato di Fedora, Linux, ed il software libero nel mondo.
Per inviare i suggerimenti sul software di Fedora o su altri elementi del sistema, si prega di fare riferimento a http://fedoraproject.org/wiki/BugsAndFeatureRequests. Un elenco dei bug e delle problematiche conosciute per questa versione è disponibile su http://fedoraproject.org/wiki/Bugs/F10Common.
Nessun software è esente da bug. Una delle caratteristiche del software open source e libero è quella di riportare i bug, contribuendo così al miglioramento o correzione del software utilizzato.
Il Fedora Project conserva un elenco di bug per ogni release, esso rappresenta il posto ideale per iniziare se si verificano problemi che potrebbero rappresentare un bug del software:
Se si ritiene che queste note possano essere migliorate in qualche modo, è possibile inviare i suggerimenti direttamente agli autori. Sono disponibili diversi modi per farlo, in ordine di preferenza:
Se si possiede un account di Fedora, modificare il contenuto direttamente su http://fedoraproject.org/wiki/Docs/Beats.
Compilare una segnalazione d'errore usando questo template: http://tinyurl.com/nej3u - Questo link è SOLO per i suggerimenti sulle Note di rilascio.. Per informazioni consultare la Section 1.3.1, “Come inviare i suggerimenti per il software di Fedora”
Inviare una mail a mailto:relnotes@fedoraproject.org.
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Per saperne di più su come installare Fedora, fare riferimento a |
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Se durante l'installazione si incontra un problema o si ha una domanda non trattata in queste note di rilascio, fare riferimento a http://www.fedoraproject.org/wiki/FAQ e http://www.fedoraproject.org/wiki/Bugs/Common. |
Anaconda è il nome del programma di installazione di Fedora. Questa sezione descrive le problematiche relative ad Anaconda ed all'installazione di Fedora 10.
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L'immagine ISO DVD di Fedora è un file molto grande. |
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Se si desidera scaricare l'immagine ISO del DVD di Fedora, è da tener presente che non tutti i programmi per il download dei file possono scaricare file con una dimensione maggiore di 2 GiB. I programmi wget 1.9.1-16 e superiori, curl, e ncftpget non presentano questa limitazione, e possono scaricare file più grandi di 2 GiB. BitTorrent è un altro metodo per scaricare file di grandi dimensioni. Per informazioni su come ottenere ed usare il file torrent fare riferimento a http://torrent.fedoraproject.org/. |
Anaconda chiederà se è necessario verificare il media d'installazione se è stato selezionato durante l'avvio da un supporto di sola installazione.
Utilizzando Fedora Live, premere qualsiasi tasto durante il conto alla rovescia per l'avvio iniziale, così facendo verrà visualizzato un menu per le opzioni d'avvio. Selezionare Anaconda chiederà durante il controllo del media se si desidera controllare un disco diverso da quello sul quale Anaconda è in esecuzione. Per provare un altro media selezionare per estrarre il media inserito, successivamente sostituirlo con il media che si desidera verificare.
per eseguire la verifica del media. Il media d'installazione può essere usato per verificare supporti Fedora Live.Eseguire questa verifica per ogni nuovo supporto di installazione o live.
Il Fedora Project consiglia vivamente l'esecuzione di questo test prima di riportare qualsiasi bug relativo all'installazione. Molti dei bug riportati sono causati da CD o DVD masterizzati non correttamente.
In casi rari la procedura di verifica potrebbe indicare che alcuni dischi disponibili siano difettosi. Tale risultato è spesso causato dal software di scrittura dei dischi, il quale non implementa un distanziamento durante la creazione dei dischi dai file ISO.
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BitTorrent verifica automaticamente l'integrità dei file. |
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If you use BitTorrent, any files you download are automatically validated. If your file completes downloading you do not need to check it. Once you burn your CD or DVD, however, you should still use mediacheck to test the integrity of the media. |
Un'altra causa del fallimento durante l'installazione è una memoria difettosa. Per effettuare un test sulla memoria prima di installare Fedora, premere un tasto qualsiasi per entrare nel menù di avvio, quindi selezionare Memtest86 invece di Anaconda. Le verifiche di Memtest86 continueranno fin quando non verrà premuto il tasto Esc.
. Questa opzione eseguirà l'avvio esclusivo del software di verifica della memoriaFedora 10 supporta installazioni grafiche FTP ed HTTP. Tuttavia l'immagine d'installazione deve essere contenuta in RAM o su uno storage locale come il DVD d'installazione o il Live Media. Per questo motivo solo i sistemi con più di 192MiB di RAM o i sistemi avviati dal DVD d'installazione o Live Media, possono usare il programma d'installazione grafico. I sistemi con 192MiB di RAM o inferiore verranno automaticamente portati ad usare il programma d'installazione testuale. Se si preferisce usare il programma d'installazione testuale, digitare linux text
al prompt boot:
.
NetworkManager per il Networking -- Anaconda utilizza ora NetworkManager per la configurazione delle interfacce di rete durante l'installazione. La schermata di configurazione dell'interfaccia di rete principale in Anaconda è stata rimossa. Se necessario, verrà richiesto agli utenti di inserire solo le informazioni per la configurazione della rete durante l'installazione. Le impostazioni usate durante l'installazione vengono successivamente scritte sul sistema.
Per maggiori informazioni consultare http://www.fedoraproject.org/wiki/Anaconda/Features/NetConfigForNM.
Quando si utilizza netinst.iso
per avviare il programma d'installazione, Anaconda utilizza l'URL mirrorlist di Fedora come sorgente d'installazione. Per default, la schermata di selezione del metodo non verrà più visualizzata. Se non si desidera utilizzare l'URL mirrorlist, aggiungere repo=
oppure <sorgente d'installazione>
askmethod
, ai parametri d'avvio del programma d'installazione. L'opzione askmethod
causa la visualizzazione della schermata di selezione come avveniva nelle versioni precedenti. I parametri d'avvio possono essere aggiunti premendo il tasto Tab nella schermata d'avvio iniziale, aggiungendo successivamente i nuovi parametri all'elenco esistente. Per maggiori informazioni consultare le descrizioni repo=
e stage2=
su http://fedoraproject.org/wiki/Anaconda/Options.
.iso
Durante l'avvio PXE e l'utilizzo di un file .iso
montato su NFS come media d'installazione, l'utente dovrà aggiungere method=nfsiso:server:/path
alla linea di comando. Questo è un nuovo requisito.
I file speciali /dev/hdX
per i drive IDE su i386 ed x86_64 sono stati cambiati in /dev/sdX
in Fedora 7. Consultare le note sull'importanza dell'etichettatura dei dispositivi per gli aggiornamenti da versioni precedenti a Fedora 7, e le limitazioni sulle partizioni.
Non tutti i controller RAID IDE sono supportati. Se il controller RAID non è ancora supportato da dmraid
, si potrebbero combinare i dischi in un array RAID configurando il Linux software RAID. Per i controller supportati, configurare le funzionalità RAID nel BIOS del computer.
Su alcuni server con molteplici interfacce di rete, eth0 potrebbe non essere assegnato alla prima interfaccia di rete riconosciuta dal BIOS; ciò può causare che il programma d'installazione tenti di usare un'interfaccia di rete differente da quella usata da PXE. Per cambiare questo comportamento, usare quanto segue nei file di configurazione in pxelinux.cfg/*
:
IPAPPEND 2 APPEND
ksdevice=bootif
Le opzioni di configurazione sopraelencate fanno sì che il programma d'installazione usi la stessa interfaccia di rete usata dal BIOS e PXE. E' possibile inoltre usare la seguente opzione:
ksdevice=link
Questa opzione fa si che il programma d'installazione usi il primo dispositivo di rete che trova collegato ad uno switch.
Consultare http://fedoraproject.org/wiki/DistributionUpgrades per maggiori informazioni sulle procedure consigliate di aggiornamento di Fedora.
Mentre i vecchi driver IDE supportavano fino a 63 partizioni per dispositivo, i dispositivi SCSI sono limitati a 15 partizioni. Anaconda usa il nuovo driver libata
allo stesso modo del resto di Fedora, perciò non è in grado di rilevare più di 15 partizioni per disco IDE durante il processo di installazione o aggiornamento.
Se si sta aggiornando un sistema con più di 15 partizioni, si dovranno migrare i dischi al Logical Volume Management (LVM). Questa restrizione può causare conflitti con altri sistemi installati se non supportano LVM. Le più moderne distribuzioni Linux supportano LVM, ed i driver sono disponibili anche per altri sistemi operativi.
Un cambiamento nel modo in cui il kernel di linux gestisce i dispositivi di storage ha fatto sì che i dispositivi come /dev/hdX
o /dev/sdX
possano differire dai valori utilizzati nelle versioni precedenti. Anaconda risolve questo problema affidandosi alle etichette della partizione o agli UUID per identificare i dispositivi. Se queste etichette non sono presenti, allora Anaconda presenta un avvertimento il quale indica che la partizione deve essere etichettata e che l'aggiornamento non può procedere. I sistemi che usano il Logical Volume Management (LVM) ed il device mapper solitamente non necessitano di rietichettatura.
Per vedere le etichette sulle partizioni, avviare il sistema Fedora esistente, ed immettere quanto segue nel prompt di un terminale:
/sbin/blkid
Confermare che la linea di ogni volume all'interno dell'elenco abbia un valore LABEL=
come mostrato qui di seguito:
/dev/hdd1: LABEL="/boot"
UUID="ec6a9d6c-6f05-487e-a8bd-a2594b854406" SEC_TYPE="ext2"
TYPE="ext3"
Per partizioni ext2 e ext3 senza una etichetta utilizzare il seguente comando:
su -c 'e2label /dev/example f7-slash'
Per i filesystem VFAT usare dosfslabel del pacchetto dosfstools, e per i filesystem NTFS usare ntfslabel del pacchetto ntfsprogs. Prima di riavviare la macchina aggiornare anche le voci per il montaggio del file system, insieme alla voce root del kernel di GRUB.
Se è stata aggiornata o modificata una etichetta del filesystem le voci dei dispositivi presenti in /etc/fstab
devono essere aggiornate per coincidere:
su -c 'cp /etc/fstab /etc/fstab.orig' su -c 'gedit
/etc/fstab'
Un esempio di montaggio per etichetta è:
LABEL=f7-slash / ext3 defaults 1
1
grub.conf
Se l'etichetta per il filesystem (root) /
è stata modificata, anche il parametro di avvio del kernel nel file di configurazione di grub deve essere modificato:
su -c 'gedit /boot/grub/grub.conf'
Una linea di esempio di grub per il kernel corrispondente è:
kernel /vmlinuz-2.6.20-1.2948.fc6 ro
root=LABEL=f7-slash rhgb quiet
Se le etichette delle partizioni sono state cambiate, o il file /etc/fstab
modificato, riavviare il sistema Fedora esistente per confermare che tutte le partizioni vengano ancora montate normalmente ed il login abbia successo. Al termine della verifica, riavviare con il media di installazione per far partire il programma di installazione e cominciare l'aggiornamento.
In generale, sono consigliate nuove installazioni rispetto agli aggiornamenti, in particolare per i sistemi che includono software di repositori di terze parti. Pacchetti di terze parti rimanenti da installazioni precedenti, potrebbero non funzionare come ci si aspetta su un sistema Fedora aggiornato. Se si decide di eseguire comunque un aggiornamento, le seguenti informazioni potranno essere d'aiuto:
Prima di aggiornare, eseguire il back up completo del sistema. In particolare se vi sono installati pacchetti personalizzati, preservare /etc
, /home
, ed eventualmente /opt
e /usr/local
. Si potrebbe usare un approccio multi-boot con un "clone" della vecchia installazione su partizioni alternative come ripiego. In tal caso, creare un media di avvio alternativo, come un floppy GRUB.
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Backup della configurazione |
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Il backup delle configurazioni in |
Dopo aver completato l'aggiornamento, eseguire il comando:
rpm -qa --last > RPMS_by_Install_Time.txt
Ispezionare la fine dell'output per i pacchetti con data antecedente all'aggiornamento. Rimuovere o aggiornare questi pacchetti dal repositorio di terze parti, od altrimenti gestirli come risulti necessario. Alcuni pacchetti installati in precedenza potrebbero non essere più disponibili in nessun repositorio configurato. Per mostrare tutti questi pacchetti, usare il seguente comando:
su -c 'yum list extras'
Quando si usa un file di configurazione kickstart via HTTP, il recupero del file kickstart potrebbe fallire con un errore il quale indica che il file non può essere recuperato. Selezionare
diverse volte senza apportare alcuna modifica per superare con successo questo errore. Come rimedio, usare uno degli altri metodi supportati per ripristinare le configurazioni di kickstart.L'applicazione Firstboot richiede la creazione di un utente non-root per il sistema. Tale processo è necessario per supportare gdm
, e per non far eseguire il login su di un desktop grafico da parte dell'utente root.
Se un meccanismo di autenticazione di rete viene scelto durante l'installazione, Firstboot non richiderà la creazione di un utente locale non-root.
La versione di Fedora 10 include diverse immagini ISO Fedora Live in aggiunta alle tradizionali immagini di installazione. Queste immagini ISO sono avviabili, ed è possibile masterizzarle sui media ed usarle per provare Fedora. Esse includono anche una caratteristica che permetterà di installare il contenuto dell'immagine di Fedora Live sul disco rigido per persistenza e prestazioni più elevate.
Per un elenco completo delle spin attualmente disponibili, e le istruzioni per utilizzarle, fare riferimento a:
Per eseguire l'avvio da una immagine di Fedora Live, inserire il media nel computer e riavviarlo. Per eseguire il login ed usare l'ambiente desktop, immettere il nome utente fedora
. Per questo account non vi è alcuna password. Le immagini di Fedora Live basate su GNOME effettuano il login automatico dopo un minuto affinché gli utenti possano selezionare la lingua preferita. Dopo aver effettuato il login, se si desidera installare i contenuti dell'immagine Live sul disco rigido, fare clic sull'icona del desktop Installa su disco rigido.
Per controllare il media Live di Fedora, premere qualsiasi tasto durante il conto alla rovescia del processo d'avvio iniziale per visualizzare il menu delle opzioni d'avvio. Selezionare Verifica ed eseguire l'avvio per il test del media.
Eseguire questo test per ogni nuovo media Live.
Per eseguire una installazione in modalità di testo dell'immagine Fedora Live, usare il comando liveinst nella console.
Un altro metodo per usare le immagini di Fedora Live è di inserirle su di un dispositivo USB. Per fare questo usare l'interfaccia grafica liveusb-creator. Usare quindi , per la ricerca e l'installazione di liveusb-creator o per l'installazione tramite yum:
su -c 'yum install liveusb-creator'
Invece di utilizzare il tool grafico è possibile anche usare l'interfaccia a liena di comando dal pacchetto livecd-tools. Quindi eseguire lo script livecd-iso-to-disk:
/usr/bin/livecd-iso-to-disk /path/to/live.iso /dev/sdb1
Sostituire /dev/sdb1
con la partizione sulla quale si desidera inserire l'immagine
Questo è un processo non distruttivo; qualsiasi dato si abbia sul dispositivo USB sarà preservato.
È disponibile anche una versione Windows di questo strumento, che permette agli utenti di provare o di migrare su Fedora.
È stato aggiunto a Fedora 10 il supporto per mantenere persistente /home
con il resto del sistema stateless. Ciò include il supporto per la cifratura di /home
, per la protezione del sistema nel caso di smarrimento del dispositivo USB. Per poter utilizzare il suddetto supporto scaricare l'immagine Live ed eseguire il seguente comando:
livecd-iso-to-disk --home-size-mb 512 /path/to/live.iso /dev/sdb1
Sostituire /dev/sdb1
con la partizione sulla quale si desidera inserire l'immagine
Sostituire 512
con la dimensione desiderata in megabyte della /home
persistente. Lo script della shell livecd-iso-to-disk è salvato nella directory LiveOS
presente nel livello superiore dell'immagine del CD. Il dispositivo USB deve avere sufficiente spazio libero per l'immagine di Fedora Live, più /home
, più qualsiasi altro dato salvato sul media. Per default tale operazione cifrerà i dati e richiederà l'utilizzo di una frase segreta. Se si desidera avere una /home
non cifrata specificare l'opzione --unencrypted-home
.
Da notare che le esecuzioni successive di livecd-iso-to-disk mantengono la /home
creata sul dispositivo USB, continuando così ad utilizzarla anche se l'immagine Live viene cambiata.
Per Fedora 9 e versioni superiori esiste il supporto per i cambiamenti persistenti con le immagini di Fedora Live. L'utilizzo primario è quello di eseguire il boot di un'immagine di Fedora Live su di una unità flash USB e salvare i cambiamenti sul medesimo dispositivo. Per farlo, scaricare l'immagine di Fedora Live ed eseguire il seguente comando:
livecd-iso-to-disk --overlay-size-mb 512 /path/to/live.iso /dev/sdb1
Sostituire /dev/sdb1
con la partizione sulla quale si desidera inserire l'immagine
Sostituire 512
con la grandezza desiderata in megabyte dei dati persistenti, o overlay. Lo script della shell livecd-iso-to-disk è salvato nella directory LiveOS
presente nel livello superiore dell'immagine del CD. Il dispositivo USB deve avere sufficiente spazio libero per l'immagine di Fedora Live, più l'overlay, più qualsiasi altro dato da salvare sul media.
Fedora 10 include il supporto per l'inserimento dell'immagine Live su di una immagine USB, e il sccessivo avviando su hardware Apple basato su processore Intel. Diversamente da molte macchine x86, questo hardware richiede la riformattazione del dispositivo USB usato. Per impostare un dispositivo USB eseguire:
/usr/bin/livecd-iso-to-disk --mactel /path/to/live.iso /dev/sdb1
Sostituire /dev/sdb1
con la partizione sulla quale si desidera inserire l'immagine
Da notare che possono essere utilizzati anche tutti gli altri argomenti per il comando livecd-iso-to-disk precedentemente descritti.
Di seguito vengono riportate le differenze esistenti tra una installazione con immagini Live di Fedora ed una installazione normale di Fedora.
Le immagini Fedora Live forniscono un sottoinsieme di pacchetti disponibili nell'immagine regolare DVD. Entrambi sono connessi allo stesso repositorio che contiene tutti i pacchetti.
Il demone SSH sshd
è disabilitato per impostazione predefinita. SSH è disabilitato perché il nome utente predefinito nelle immagini Fedora Live non ha alcuna password. Tuttavia l'installazione su disco rigido richiede comunque la creazione di un nuovo utente e password.
L'installazione con immagini Fedora Live non permette nè la selezione dei pacchetti, nè la funzione di aggiornamento del sistema, poiché avviene copiando l'intero filesystem del media Live sul disco rigido. Dopo aver completato l'installazione e riavviato il sistema, i pacchetti possono essere aggiunti o rimossi a piacimento con lo strumento yum o altri strumenti di gestione del software.
, ilLe immagini Fedora Live non funzionano sull'architettura i586.
Gli utenti spesso richiedono che Fedora sia in grado di fornire una hardware compatibility list (HCL), la quale risulta attualmente non disponibile. Perchè? Poichè tale compito risulta essere molto difficile ed è facilmente gestibile da parte dell'intera comunità e non da una singola distribuzione Linux.
Tuttavia a causa della nostra posizione contro i driver hardware 'closed-source' e dei problemi presenti con i firmware binari per l'hardware, sono disponibili alcuni informazioni aggiuntive fornite dal Fedora Project per gli utenti di Fedora.
Per 32-bit x86 - Section 2.4.2, “Specifiche x86 per Fedora”
Per 64-bit x86 - Section 2.4.3, “Specifiche x86_64 per Fedora”
Per PowerPC (PPC)- Section 2.4.4, “Specifiche PPC per Fedora”
Da http://fedoraproject.org/wiki/ForbiddenItems:
Se un driver risulta essere proprietario, non è possibile includerlo in Fedora.
Se un driver è soggetto a restrizioni legali, non può essere incluso in Fedora.
Se infrange la legge federale degli Stati Uniti d'America, allora non sarà possibile includere tale contenuto in Fedora.
Contattare i propri rivenditori hardware ed informaterli che si desiderano solo firmware e driver open source e non proprietari.
Utilizzare la propria forza d'acquisto ed acquistare solo dai rivenditori che supportano i propri hardware con driver e firmware open source. A tal proposito consultate http://www.fsf.org/campaigns/hardware.html per maggiori informazioni.
Questa sezione fornisce note specifiche per le architetture hardware supportate da Fedora.
RPM supporta l'installazione parallela dello stesso pacchetto per molteplici architetture. L'elenco dei pacchetti installati restituito da rpm -qa potrebbe mostrare pacchetti duplicati, poiché l'architettura non viene visualizzata. Usare invece il comando repoquery, incluso nel pacchetto yum-utils, che per impostazione predefinita mostra l'architettura di ogni pacchetto. Per installare yum-utils, eseguire il seguente comando:
su -c 'yum install yum-utils'
Per elencare tutti i pacchetti con le loro architetture usando rpm, eseguire il seguente comando:
rpm -qa --queryformat "%{name}-%{version}-%{release}.%{arch}\n"
Questa impostazione modifica l'interrogazione predefinita in modo da elencare l'architettura. Aggiungere questo comando in /etc/rpm/macros
(per impostarlo a livello globale) o ~/.rpmmacros
(per impostarlo a livello utente).
%_query_all_fmt %%{name}-%%{version}-%%{release}.%%{arch}
Questa sezione fornisce informazioni specifiche su Fedora e la piattaforma hardware x86.
Per poter usare funzionalità specifiche di Fedora 10 durante o dopo l'installazione, potrebbe essere necessario conoscere le caratteristiche di altri componenti hardware, come schede video e di rete.
Le seguenti specifiche di CPU usano come termine di paragone i processori Intel. Altri processori - come quelli di AMD, Cyrix e VIA - compatibili ed equivalenti ai seguenti processori Intel, possono essere utilizzati con Fedora.
Fedora 10 richiede un processore Intel Pentium o superiore, ed è ottimizzata per i processori Pentium 4 o superiori.
Raccomandato per la modalità testo: 200 MHz classe Pentium o superiore
Raccomandato per la modalità grafica: 400 MHz classe Pentium II o superiore
RAM minima per la modalità testo: 128MiB
RAM minima per la modalità grafica: 192MiB
RAM consigliata per la modalità grafica: 256MiB
L'installazione completa dei pacchetti da DVD può occupare oltre 9 GB di spazio disco. La grandezza finale è interamente determinata dalla spin prescelta e dai pacchetti selezionati per l'installazione. Altro spazio del disco è necessario durante l'installazione per il supporto dell'ambiente d'installazione. Questo spazio aggiuntivo corrisponde alla dimensione del file /Fedora/base/stage2.img
più la dimensione dei file in /var/lib/rpm
sul sistema installato.
In termini pratici, i requisiti di spazio del disco aggiuntivo possono variare da 90MiB per un'installazione minima ad un massimo di 175MiB per una installazione più grande.
Ulteriore spazio sarà necessario per i dati utente; inoltre, almeno il 5% di spazio libero dovrà essere riservato affinché il sistema funzioni correttamente.
Questa sezione fornisce informazioni specifiche su Fedora e la piattaforma hardware x86_64.
Per poter usare funzionalità specifiche di Fedora 10 durante o dopo l'installazione, potrebbe essere necessario conoscere le caratteristiche di altri componenti hardware, come schede video e di rete.
RAM minima per la modalità di testo: 256MiB
RAM minima per la modalità grafica: 384MiB
RAM consigliata per la modalità grafica: 512MiB
L'installazione completa dei pacchetti da DVD può occupare oltre 9 GB di spazio disco. La grandezza finale è interamente determinata dalla spin prescelta e dai pacchetti selezionati per l'installazione. Altro spazio del disco è necessario durante l'installazione per il supporto dell'ambiente d'installazione. Questo spazio aggiuntivo corrisponde alla dimensione del file /Fedora/base/stage2.img
più la dimensione dei file in /var/lib/rpm
sul sistema installato.
In termini pratici, i requisiti di spazio del disco aggiuntivo possono variare da 90MiB per un'installazione minima ad un massimo di 175MiB per una installazione più grande.
Ulteriore spazio sarà necessario per i dati utente; inoltre, almeno il 5% di spazio libero dovrà essere riservato affinché il sistema funzioni correttamente.
Questa sezione fornisce informazioni specifiche su Fedora e la piattaforma hardware PPC (Power PC).
CPU Minima: PowerPC G3 / POWER3
Fedora 10 supporta la generazione New World di Apple Power Macintosh, venduti a partire dal 1999. Anche se le macchine della generazione Old World potrebbero funzionare, esse richiedono un bootloader speciale non incluso nella distribuzione Fedora. Altresì, Fedora è stata installata e testata su macchine POWER5 e POWER6.
Fedora 10 supporta anche macchine Cell Broadband Engine e pSeries.
Fedora 10 supporta anche la PlayStation 3 di Sony e gli elaboratori Genesi Pegasos II ed Efika.
Fedora 10 include il nuovo supporto hardware per le macchine P.A. Semiconductor 'Electra'.
Fedora 10 include anche il supporto per le workstation Terrasoft Solutions powerstation.
Raccomandati per la modalità testo: G3 a 233 MHz o superiori, 128MiB di RAM.
Raccomandati per la modalità grafica: G3 a 400 MHz o superiori, 256MiB di RAM.
L'installazione completa dei pacchetti può occupare oltre 9 GB di spazio del disco. La grandezza finale è interamente determinata dalla spin prescelta e dai pacchetti selezionati per l'installazione. Spazio del disco aggiuntivo è necessario durante l'installazione per il supporto dell'ambiente d'installazione. Questo spazio aggiuntivo corrisponde alla dimensione del file /Fedora/base/stage2.img
(sul Disco 1 d'installazione) più la dimensione dei file in /var/lib/rpm
sul sistema installato.
In termini pratici, la richiesta di spazio disco aggiuntivo può variare da 90MiB per un'installazione minima ad un massimo di 175MiB per l'installazione massima.
Ulteriore spazio è richiesto per i dati utente; inoltre, almeno il 5% di spazio libero dovrà essere riservato affinché il sistema funzioni correttamente.
Dopo una breve sperimentazione con pagine da 64KiB in Fedora Core 6, il kernel PowerPC64 è stato riportato alle pagine da 4KiB. Il programma d'installazione dovrebbe riformattare qualsiasi partizione di swap automaticamente durante l'aggiornamento.
Il tasto Option sui sistemi Apple è equivalente al tasto Alt sui PC. Dove la documentazione o il software d'installazione si riferiscono al tasto Alt, si usi il tasto Option. Per alcune combinazioni di tasti si potrebbe avere bisogno di usare il tasto Option assieme al tasto Fn, come ad esempio Option+Fn+F3 per passare al terminale virtuale tty3.
Il Fedora Installation Disc 1 è avviabile sull'hardware supportato. E' inoltre disponibile un'immagine di CD avviabile nella directory images/
di questo disco. Queste immagini si comportano differentemente a seconda del sistema hardware che si sta utilizzando:
Nella maggior parte delle machine -- Il bootloader avvia automaticamente il programma di installazione appropriato a 32-bit o a 64-bit dal disco di installazione.
64-bit IBM pSeries (POWER4/POWER5/POWER6), i modelli iSeries attuali -- Dopo aver utilizzato OpenFirmware per avviare il CD, il bootloader, yaboot avvierà automaticamente il programma di installazione a 64-bit.
IBM "Legacy" iSeries (POWER4) -- Chiamati modelli "Legacy" iSeries, che non usano OpenFirmware, richiedono l'uso dell'immagine di avvio che si trova nella directory images/iSeries
dell'albero di installazione.
Genesi Pegasos II / Efika 5200B -- Il kernel di Fedora supporta sia i Pegasos che gli Efika senza la necessità di utilizzare il "Device Tree Supplement" da powerdeveloper.org. Tuttavia, la mancanza di supporto completo per ISO9660 nel firmware significa che l'avvio da yaboot dal CD non è possibile. Avviare invece l'immagine 'netboot', sia dal CD che dalla rete. A causa della grandezza dell'immagine, si dovrà impostare la variabile del firmware load-base
per caricare i file in un indirizzo alto tipo 32MiB invece del predefinito 4MiB:
setenv load-base 0x2000000
Al prompt di OpenFirmware, digitare il seguente comando per avviare l'aggiornamento Efika, se necessario o l'immagine netboot dal CD:
boot cd: /images/netboot/ppc32.img
O dalla rete:
boot eth ppc32.img
Sarà necessario configurare manualmente OpenFirmware per rendere avviabile il sistema Fedora appena installato. Impostare correttamente le variabili d'ambiente boot-device
e boot-file
per caricare yaboot dalla partizione /boot
. Ad esempio, un installazione predefinita potrà richiedere quanto segue:
setenv boot-device hd:0 setenv boot-file
/yaboot/yaboot setenv auto-boot? true
PA Semi Electra -- Il firmware Electra non supporta ancora yaboot; per eseguire l'installazione su Electra, è possibile avviare l'immagine netboot ppc64.img
. Dopo l'installazione, si dovrà configurare manualmente il firmware per caricare il kernel installato e l'initrd dalla partizione /boot
. Fare riferimento alla documentazione del firmware per ulteriori dettagli.
Per maggiori informazioni consultare la documentazione del firmware.
Sony PlayStation 3 -- Per l'installazione su PlayStation 3, si aggiorni innanzitutto il firmware alla versione 1.60 o successiva. Il boot loader "Other OS" deve essere installato nella flash, seguendo le istruzioni disponibili su http://www.playstation.com/ps3-openplatform/manual.html. Una immagine del boot loader adatta si può trovare sul CD "ADDON" di Sony, disponibile su ftp://ftp.kernel.org/pub/linux/kernel/people/geoff/cell/.
Una volta installato il boot loader, la PlayStation 3 dovrebbe essere in grado di avviarsi dal media di installazione di Fedora. Si noti che l'installazione di rete è più efficiente usando NFS, poiché impiega meno memoria dei metodi FTP o HTTP. Usando l'opzione
si riduce ulteriormente l'ammontare della memoria impiegata dal programma di installazione.Per ottenere maggiori informazioni su Fedora e PlayStation3 o su Fedora per PowerPC in generale, partecipate alla mailing list di Fedora-PPC (http://lists.infradead.org/mailman/listinfo/fedora-ppc) o al canale #fedora-ppc su FreeNode (http://freenode.net/.)
Avvio della rete -- Le immagini combinate contenenti il kernel di installazione ed il ramdisk si trovano nella directory images/netboot/
dell'albero di installazione. Queste immagini sono state create per il boot di rete con TFTP, ma possono anche essere utilizzate per altri scopi.
Il loader yaboot supporta l'avvio TFTP per IBM pSeries ed Apple Macintosh. Il Fedora Project incoraggia l'uso di yaboot rispetto alle immagini netboot.
Il pacchetto ppc64-utils è stato suddiviso in pacchetti individuali per riflettere la pacchettizzazione dell'upstream (ps3pf-utils, powerpc-utils, powerpc-utils-papr.) Nonostante il comando mkzimage non sia più fornito, è possibile utilizzare lo script wrapper del pacchetto kernel-bootwrapper:
wrapper -i initrd-${KERN_VERSION}.img -o
zImage-${KERN_VERSION}.img vmlinuz-${KERN_VERSION}
Questa sezione contiene informazioni relative all'implementazione del sistema X.org, distribuito con Fedora.
Fedora 10 utilizza il driver di input
evdev
come driver per mouse e tastiera standard per il server X. Questo driver interagisce con HAL in modo da fornire una configurazione persistente per ogni dispositivo, permettendone l'aggiunta o la rimozione durante l'esecuzione.
Fare riferimento alla pagina dei driver di terze-parti Xorg per le linee guida dettagliate sull'uso di driver video di terze-parti.
http://who-t.blogspot.com/2008/07/input-configuration-in-nutshell.html -- Configurazione di evdev.
Fedora 10 include numerosi aggiornamenti per la procedura di avvio, tra cui le modifiche che permettono un tempo di avvio più rapido e quelle relative all'avvio tramite una interfaccia grafica.
Il menu di GRUB non viene più visualizzato al momento dell'avvio, ad eccezione dei sistemi dual-boot. Per visualizzare il menu di GRUB, mantenere premuto il tasto Shift prima del caricamento del kernel. (A tale proposito è possibile premere qualsiasi altro tasto ma Shift è quello più sicuro.)
Plymouth è il nuovo sistema d'avvio grafico introdotto con Fedora 10.
L'aggiunta di rhgb sulla linea di comando di grub indica a Plymouth di caricare il plugin appropriato per l'hardware.
Per un miglior funzionamento della schermata di avvio grafico presente in Plymouth, sarà necessario l'utilizzo di driver modesetting del kernel. Al momento non sono disponibili i driver modesetting del kernel per tutti gli hardware. Per visualizzare la grafica senza i driver aggiungere vga=0x318
alla linea di comando kernel di grub. Così facendo verrà utilizzato vesafb, il quale non darà necessariamente una risoluzione nativa per uno schermo piatto, e potrebbe causare interazioni strane con X. Senza i driver modesetting del kernel o vga=0x318
, Plymouth utilizza un semplice ma funzionale plugin basato sul testo.
Attualmente solo gli utenti Radeon R500 e versioni più recenti possiedono come impostazione predefinita il kernel modesetting. Al momento si stà lavorando per fornire il modesetting anche a R100 e R200. In aggiunta, i driver modesetting del kernel per Intel sono in via di sviluppo, e non abilitati come impostazione predefinita.
I driver modesetting del kernel sono ancora in via di sviluppo. Se durante il processo d'avvio verrà visualizzata una schermata nera o senza alcuna immagine, aggiungere nomodeset
al prompt d'avvio del kernel in grub, per disabilitare il modesetting.
Plymouth nasconde i messaggi d'avvio. Per visualizzare i suddetti messaggi premere Esc durante il processo d'avvio, oppure è possibile visualizzarli in /var/log/boot.log
dopo tale processo. In alternativa rimuovere rhgb dalla linea di comando del kernel, così facendo plymouth mostrerà tutti i messaggi d'avvio. È inoltre presente una icona di stato sulla schermata di login per visualizzare i messaggi d'avviso relativi al processo d'avvio.
Grazie ad alcuni miglioramenti del processo di inizializzazione, il processo di avvio di Fedora 10 è più veloce.
Readahead viene eseguito in parallelo con il processo d'avvio.
Udev potrebbe sembrare più lento ma in realtà readahead legge in background tutti i buffer del disco necessari per il processo d'avvio, velocizzando così l'intero processo. La creazione dell'elenco dei file di readahead viene fatto ogni mese e può essere attivato maualmente modificando /.readahead_collect
. Il file di configurazione /etc/sysconfig/readahead
può essere modificato in modo da disabilitare readahead-collector e/o readahead.
Kernel modesetting (KMS) può essere abilitato o disabilitato per default nel driver DRM e può essere abilitato o disabilitato al momento dell'avvio.
Sia Plymouth che i driver DDX rilevano la presenza di KMS e del suo stato. Se risulta presente ed abilitato, sia Plymouth che i driver DDX ne potranno trarre dei vantaggi.
Se KMS non è presente o se presente ma risulta disabilitato, Plymouth mostrerà automaticamente la schermata d'avvio di testo, ed il driver DDX eseguirà automaticamente il modesetting nello spazio utente.
Permette di cambiare utente più velocemente, di cambiare server X in modo trasparente e di poter ottenere schermate di errore in modalità grafica.
Fedora include applicazioni per funzioni multimediali assortite, incluse la riproduzione, la registrazione e la modifica. Pacchetti aggiuntivi sono isponibili attraverso il repositorio Fedora Package Collection. Per nformazioni aggiuntive sul multimedia in Fedora, fare riferimento alla sezione Multimedia del sito web del Fedora Project su http://fedoraproject.org/wiki/Multimedia.
L'installazione predefinita di Fedora include Rhythmbox e Totem per la riproduzione di contenuti multimediali. I repositori Fedora includono il lettore XMMS ed amaroK di KDE. Sia GNOME che KDE posseggono una selezione di lettori che possono essere usati con una varietà di formati. Programmi aggiuntivi sono inoltre resi isponibili da terze parti per gestire altri formati.
Totem, il lettore video predefinito per GNOME, ha ora la capacità di scambiare i back-end di visualizzazione senza ricompilazione o cambio dei pacchetti. Per installare il back-end di Xine utilizzare per installare totem-xine, oppure eseguire il seguente comando:
su -c 'yum install totem-xine'
Per eseguire una sola volta Totem con il back-end di Xine:
su -c 'totem-backend -b xine totem'
Per cambiare il back-end predefinito su Xine per l'intero sistema:
su -c 'totem-backend -b xine'
Durante l'uso del back-end Xine, è possibile usare temporaneamente il back-end GStreamer. Per usare il back-end di GStreamer, eseguire il seguente comando:
su -c 'totem-backend -b gstreamer'
Fedora include il supporto completo per il formato per contenuti multimediali Ogg, per i formati audio Vorbis e Speex, per il video Theora, e il formato audio lossless FLAC. Questi formati liberamente distribuibili non sono ostacolati da brevetti o restrizioni di licenze. Questi forniscono potenti e flessibili alternative ai più popolari formati non liberi; il Fedora Project incoraggia l'uso di formati open source al posto di quelli soggetti a restrizioni. Per maggiori informazioni su questi formati e su come usarli, consultare:
Xiph.Org Foundation su http://www.xiph.org/
Fedora non può includere il supporto per la riproduzione o la registrazione degli MP3 o dei DVD video. I formati MP3 sono brevettati, ed i proprietari non hanno fornito le necessarie licenze. I formati DVD sono brevettati ed equipaggiati con uno schema crittografico. I detentori dei brevetti non hanno fornito le licenze necessarie, ed il codice necessario a decifrare i dischi crittografati CSS potrebbe violare il Digital Millennium Copyright Act, una legge sul copyright degli Stati Uniti. Fedora non include anche altre applicazioni multimediali a causa di brevetti o restrizioni sulla licenza, come ll Flash Player di Adobe ed il Real Player di Real Media. Per maggiori informazioni su questo argomento, consultare http://fedoraproject.org/wiki/ForbiddenItems.
Anche se possono essere disponibili altre opzioni MP3 per Fedora, Fluendo ora offre un plugin MP3 per GStreamer con licenze appropriate per gli utenti finali. Questo plugin abilita il supporto MP3 nelle applicazioni che usano il framework GStreamer come backend. Non è possibile distribuire questo plugin con Fedora per motivi di licenza, ma esso offre una nuova soluzione per un vecchio problema. Per maggiori informazioni consultare le seguenti pagine:
Le installazioni predefinite di Fedora e dei Desktop Live includono una funzione interna per la masterizzazione di CD e DVD. Fedora include una varietà di altri tool per la creazione e masterizzazione facile di CD e DVD. Fedora include i programmi grafici come ad esempio Brasero, GnomeBaker, e K3b. I programmi per la console includono wodim, readom, e genisoimage. I programmi grafici sono disponibili tramite → .
E' possibile usare Fedora per creare ed eseguire screencast, registrazioni video di sessioni desktop, utilizzando tecnologie aperte. Fedora include istanbul, che crea screencast usando il formato video Theora e byzanz, che crea screencast come file GIF animati. Questi video possono essere visualizzati usando uno dei diversi lettori inclusi in Fedora. Questo è il modo preferibile di inviare screencast al Fedora Project sia per gli sviluppatori che per gli utenti finali. Per istruzioni più dettagliate consultare la pagina screencasting:
Molti dei lettori multimediali in Fedora possono usare plugin per aggiungere il supporto ad altri formati multimediali e sistemi di output sonoro. Alcuni usano potenti backend come il pacchetto gstreamer, per gestire il supporto dei formati dei media e l'output sonoro. Fedora offre pacchetti di plugin per questi backend e per applicazioni individuali, e terze parti possono offrire plugin addizionali per aggiungere ulteriori funzionalità.
Un nuovo frontend grafico per LIRC viene fornito da gnome-lirc-properties, semplificando così il collegamento e la configurazione dei telecomandi ad infrarossi. LIRC viene normalmente usato nelle applicazioni multimediali per implementare il supporto ai telecomandi ad infrarossi e il suo utilizzo in Rhythmbox e Totem dovrebbe essere semplice tanto quanto collegare il ricevitore del telecomando al computer e selezionare nelle preferenze del
Se si è in possesso di una impostazione precedente con LIRC, è consigliato rigenerare i file di configurazione con gnome-lirc-properties. Tale procedura è necessaria se si desidera che la maggior parte delle applicazioni possano funzionare con la nuova impostazione.
Consultare la pagina relativa per maggiori informazioni:
Il server audio PulseAudio è stato riscritto in modo da utilizzare lo scheduling audio basato sul timer, invece di utilizzare un approccio tradizionale che si basava sulle interruzioni. Questa nuova implementazione viene usata da altri sistemi operativi come ad esempio CoreAudio di Apple ed il sottosistema audio di Windows Vista. Lo scheduling audio basato sul timer presenta un certo numero di vantaggi, incluso un consumo ridotto dell'alimentazione, minimizzando i dropout, ed una regolazione flessibile della latenza per i requisiti dell'applicazione.
Gli utenti potranno avere qualche problema con le negazioni SELinux durante l'utilizzo di Totem o di altre applicazioni GStreamer, per la riproduzione di un contenuto multimediale. Il tool per il Troubleshooting di SELinux potrebbe riprodurre un output simile al seguente messaggio:
SELinux sta impedendo a gst-install-plu di rendere eseguibile lo stack del programma.
Questa situazione si può verificare quando sono state installate precedenti versioni dei codec Fluendo MP3. Per risolvere questo problema, installare l'ultimissima versione del plugin del decodificatore MP3 di Fluendo, il quale non necessita di uno stack eseguibile.
Questa sezione concerne dettagli sui cambiamenti che interessano gli utenti del desktop grafico di Fedora.
Fedora 10 presenta un supporto migliorato per le webcam.
Tale supporto segue i miglioramenti introdotti per il driver UVC in Fedora 9, i quali hanno permesso l'implementazione di un supporto per qualsiasi webcam con il logo di conformità a Windows Vista. Fedora 10 presenta una nuova versione V4L2 di gspca, un framework per driver di webcam USB, con il supporto per vari sensori e bridge per webcam USB.
Il supporto nello spazio utente per le webcam è stato migliorato tramite l'aggiunta di libv4l
e l'aggiornamento di tutte le applicazioni che utilizzano le webcam, in modo da usare libv4l
. Tale supporto rende possibile la comprensione, da parte di queste applicazioni, delle specifiche e dei formati video personalizzati emessi da numerose webcam, in particolare da quelle webcam supportate da gspca.
Per un elenco di tutte le webcam e le applicazioni sulle quali è stato provato il nuovo supporto webcam di Fedora 10, consultare https://fedoraproject.org/wiki/Features/BetterWebcamSupport. Per un elenco di tutte le webcam supportate dalla versione originale di gspca, consultare il sito web gspca originale.
http://mxhaard.free.fr/spca5xx.html
La versione V4L2 di gspca in Fedora 10 supporta tutte le suddette webcam ed altro ancora.
Per informazioni sulla nuova modalità d'avvio grafica consultare la Section 2.6, “Fedora 10 boot-time”.
Un nuovo pacchetto per il Fedora 10 è gnome-lirc-properties, con un nuovo frontend grafico per la configurazione di LIRC da utilizzare con le applicazioni che supportano il protocollo. Per maggiori informazioni consultare la Section 4.1.3, “Supporto per telecomandi ad infrarossi”.
LIRC viene constantemente usato in applicazioni multimedia per l'implementazione del supporto per i telecomandi ad infrarossi. Il suo utilizzo in Rhythmbox e Totem dovrebbe essere semplice tanto quanto il collegamento di un ricevitore per telecomandi al un computer, e la selezione della funzione nelle preferenze . Consultare la pagina relativa per maggiori informazioni:
Lo Stack per il supporto di Bluetooth, chiamato BlueZ (http://www.bluez.org,), è stato aggiornato alla versione 4.x in Fedora 10. La maggior parte delle modifiche presenti in questa versione sono utili per gli sviluppatori di applicazioni, gli utenti normali potranno utilizzare il nuovo wizard, semplice da usare, per l'impostazione delle tastiere, mouse ed altri dispositivi Bluetooth supportati. Sarà possibile disabilitare per numerosi laptop l'adattatore di Bluetooth attraverso le preferenze. Questa nuova versione permetterà in futuro un miglior supporto per i dispositivi audio attraverso PulseAudio.
Da notare che il driver predefinito del kernel per Bluetooth è stato cambiato ed ora risulta essere btusb, il quale è in grado di consumare meno alimentazione rispetto al suo predecessore hci_usb.
Questa release presenta GNOME 2.24. Per maggiori informazioni consultare:
http://www.gnome.org/start/2.24/
Empathy instant messenger è disponibile in questa versione. Sono supportati protocolli multipli incluso IRC, XMPP (Jabber), Yahoo, MSN, ed altri tramite i plugin. Sono supportati altresì il video e l'audio con il protocollo XMPP, ed il supporto per altri protocolli in via di sviluppo. Empathy utilizza il framework telepathy che presenta molti plugin aggiuntivi:
telepathy-gabble - Plugin Jabber/XMPP
telepathy-idle - Plugin IRC
telepathy-butterfly - Plugin MSN
telepathy-sofiasip - Plugin SIP
telepathy-haze - Libpurple (Pidgin) library connection manager fornisce un supporto per altri protocolli come ad esempio Yahoo
Pidgin continua ad essere disponibile nel repositorio software di Fedora, ed è l'impostazione predefinita per gli utenti che eseguono l'aggiornamento dalle versioni precedenti di Fedora.
Il GNOME Display Manager (gdm
) è stato aggiornato all'ultimissimo codice dell'upstream, ed è stato totalmente riscritto dagli sviluppatori di Fedora. PolicyKit può essere usato per controllare il processo di spegnimento e di riavvio. Lo strumento di configurazione gdmsetup non è presente e sarà sostituito. Per le modifiche sulla configurazione fare riferimento a quanto segue:
Il programma di aiuto per l'installazione codec di GStreamer codeina, è stato sostituito da una soluzione basata su PackageKit in Fedora 10. Quando Totem, Rhythmbox, o un'altra applicazione GStreamer richiede un plugin per leggere un film o una canzone, verrà visualizzata una finestra di PackageKit che permette all'utente di andare alla ricerca del pacchetto necessario nei repositori configurati.
Per maggiori informazioni consultare la pagina:
https://fedoraproject.org/wiki/Features/GStreamer_dependencies_in_RPM
Questa versione presenta KDE 4.1.2. Poiché i pacchetti kdevelop non sono parte di KDE 4.1 e kdewebdev è solo parzialmente disponibile (niente Quanta) in KDE 4.1, sono distribuite le versioni KDE 3.5.10 di questi pacchetti. È anche disponibile un pacchetto kdegames3 contenente i giochi per KDE 4.
http://kde.org/announcements/announce-4.1.2.php
KDE 4.1 è l'ultimissima versione di KDE 4 e presenta numerose nuove caratteristiche, comprende una serie di miglioramenti sulla usabilità ed un numero di bugfix relativi a KDE 4.0, la prima versione di KDE 4. Questa nuova versione include un folder view desktop applet (Plasmoid), diversi miglioramenti per Dolphin e Konqueror e numerose nuove applicazioni. KDE 4.1.2 è una versione di bugfix della serie KDE 4.1.
Fedora 10 non include il vecchio desktop KDE 3. Include per compatibilità la piattaforma di sviluppo di KDE 3, che può essere utilizzata per compilare ed eseguire le applicazioni KDE 3 all'interno di KDE 4 o qualsiasi altro ambiente desktop. Fare riferimento alla Sezione 7.6, «Librerie e piattaforma di sviluppo KDE 3» per maggiori dettagli di ciò che è incluso.
Fedora 10 include un'anteprima di knetworkmanager, in grado di funzionare con la pre-release di NetworkManager 0.7 in Fedora 10. Poichè non era considerato pronto per il suo utilizzo in ambienti di produzione, le immagini Live di KDE usano nm-applet da NetworkManager-gnome (come in Fedora 8 e 9). L'utilità gnome-keyring-daemon
salva le password per queste tecnologie di cifratura. Se si desidera provare, knetworkmanager può essere installato dal repositorio.
Poiché il window manager nativo KWin ora supporta facoltativamente la composizione e gli effetti del desktop, le immagini Live KDE non includono più Compiz/Beryl (da Fedora 9). Le modalità di composizione/effetti desktop di KWin sono disabilitate per impostazione predefinita, ma possono essere abilitate in . Compiz (con l'integrazione KDE 4) è disponibile nel repositorio installando il pacchetto compiz-kde.
Plasma è adesso più maturo, ed è stata estesa la configurazione del pannello. Il nuovo controllore del pannello facilita la personalizzazione fornendo un feedback visuale. L'applet folderview Plasma fornisce una panoramica della directory e permette quindi all'utente di salvare i file sul desktop. Esso sostituisce altre icone conosciute presenti sul desktop.
Fedora 10 contiene kdepim 4.1.2 invece di 3.5.x.
libkipi, libkexiv2, e libkdcraw sono stati resi obsoleti dalle versioni di KDE 4 con il pacchetto kdegraphics. kipi-plugins, digikam, and kphotoalbum sono stati aggiornati alle versioni KDE 4.
È ora disponibile kpackagekit, un frontend KDE per PackageKit. (Potrà essere reso disponibile come aggiornamento per Fedora 9 in futuro.)
Le seguenti modifiche fatte nella versione Fedora 9 e presenti all'interno degli aggiornamenti di Fedora 9, sono ora parte di Fedora 10:
KDE è stato aggiornato dalla versione 4.0.3 a 4.1.2.
qt e PyQt4 sono stati aggiornati da 4.3 a 4.4.
kdewebdev, kdevelop, kdegames3, e le librerie compatibili con versioni precedenti di KDE 3 sono state aggiornate da KDE 3.5.9 a 3.5.10.
QtWebKit è ora parte del pacchetto qt. Il pacchetto WebKit-qt standalone è ora obsoleto.
Il nuovo pacchetto qgtkstyle presenta uno stile Qt 4 che utilizza GTK + per il disegno, e permette una migliore integrazione delle applicazioni KDE 4 e Qt 4 in GNOME.
La libreria phonon
facente parte di kdelibs in Fedora 9, è ora un pacchetto separato. È disponibile un backend opzionale GStreamer (phonon-backend-gstreamer), ma il backend xine-lib chiamato ora phonon-backend-xine, è il backend predefinito consigliato ed è necessario per il pacchetto phonon.
Il pacchetto kdegames3 non fornisce più il supporto per lo sviluppo per la versione KDE 3 di libkdegames, poichè ad eccezione di kdegames3 in Fedora, nessun altro pacchetto necessita di questa libreria.
Il pacchetto okteta è ora parte di kdeutils .
Il pacchetto dragonplayer è ora parte di kdemultimedia .
Il programma kaider è stato rinominato in Lokalize ed è ora parte di kdesdk.
Il pacchetto ksirk è disponibile su KDE 4 ed è ora parte di kdegames.
Il pacchetto extragear-plasma è stato rinominato in kdeplasma-addons.
Questa versione di Fedora presenta un ambiente desktop aggiuntivo chiamato LXDE.LXDE è un nuovo progetto con lo scopo di implementare un ambiente desktop sufficientemente snello da risultare leggero e veloce anche su risorse modeste.Per installare l'ambiente LXDE utilizzare il tool Aggiungi/Rimuovi Software o eseguire:
su -c 'yum groupinstall LXDE'
Se sono necessari solo i componenti di base di LXDE, installare il pacchetto lxde-common:
su -c 'yum install lxde-common'
Il Desktop Sugar è stato progettato all'interno dell'iniziativa OLPC. Esso permette agli utenti e sviluppatori di eseguire quanto segue.
Sviluppare applicazioni a partire dalle funzioni dell'ambiente collaborativo.
Testare Sugar su di un sistema Fedora esistente, seleziondolo nel proprio display manager.
Gli sviluppatori interessati a scrivere attività o a lavorare sull'interfaccia Sugar, possono avere una piattaforma di sviluppo senza la necessità di possedere un laptop XO.
Fedora include swfdec e gnash che sono implementazioni libere ed open source di Flash. Incoraggiamo gli utenti a sperimentarli prima di cercare il plugin Flash Player proprietario di Adobe. Il plug-in Flash Player di Adobe usa un vecchio framework sonoro che non funziona correttamente senza supporto aggiuntivo. Eseguire il seguente comando per abilitare il supporto aggiuntivo:
su -c 'yum install libflashsupport'
Se si stà utilizzando Flash 10, non sarà necessario usare libflashsupport poichè l'utilizzo di ALSA in questa versione è stato corretto.
Gli utenti di Fedora x86_64 devono installare il pacchetto nspluginwrapper.i386 per abilitare il plugin a 32-bit di Adobe Flash Player in Firefox ed il pacchetto libflashsupport.i386 per abilitare il plugin al supporto audio.
Installare i pacchetti nspluginwrapper.i386, nspluginwrapper.x86_64, e libflashsupport.i386:
su -c 'yum install nspluginwrapper.{i386,x86_64} libflashsupport.i386'
Installare flash-plugin dopo l'installazione di nspluginwrapper.i386:
su -c 'yum install libflashsupport'
Eseguire mozilla-plugin-config
per registrare il plugin flash:
su -c 'mozilla-plugin-config -i -g -v'
Chiudere tutte le finestre di Firefox, e quindi rilanciare Firefox. Digitare about:plugins
nella barra degli indirizzi in modo da assicurarsi che il plugin sia stato caricato.
L'altoparlante del PC è abilitato per impostazione predefinita in Fedora. Se si desidera modificare questa impostazione, ci sono due modi:
Ridurre il volume dell'altoparlante ad un livello accettabile o renderlo completamente muto in alsamixer mediante l'impostazione di .
Disabilitare l'altoparlante per l'intero sistema eseguendo i seguenti comandi in una console:
su -c 'modprobe -r pcspkr' su -c 'echo "install pcspkr :" >> /etc/modprobe.conf'
Questa sezione include informazioni relative alle modifiche ai servizi di rete in Fedora 10.
NetworkManager applet nm-applet è stato aggiornato per fornire una migliore condivisione del collegamento attraverso la voce del menu Crea nuova rete wireless.
La condivisione del collegamento rende possibile una impostazione più semplice di una rete ad-hoc WiFi, su di una macchina con una connessione di rete ed una scheda wireless di riserva. Se la macchina possiede un collegamento di rete primario (cablata, 3G, o una seconda scheda wireless), l'instradamento viene impostato in modo tale che i dispositivi collegati alla rete ad-hoc WiFi, possono condividere il collegamento con la rete esterna.
Durante la creazione di una nuova rete WiFi è necessario specificare il nome della rete ed il tipo di sicurezza wireless in uso. NetworkManager imposta successivamente la scheda wireless in modo da funzionare come un nodo ad-hoc WiFi, al quale altri si possono collegare. L'instradamento verrà impostato tra la nuova rete ed il collegamento della rete primaria, usando DHCP per l'assegnazione degli indirizzi IP sulla nuova rete WiFi condivisa. Anche le interrogazioni DNS vengono inoltrate server dei nomi upstream in modo trasparente.
L'interfaccia utente del manager di stampa (system-config-printer o ) è stata revisionata in modo da essere più semplice e simile alle applicazioni desktop moderne. L'applicazione system-config-printer non ha più bisogno di essere eseguita come utente root.
Altre modifiche includono:
La finestra della strumento di configurazione è stata resa più semplice. Con un doppio clic sull'icona della stampante verrà aperta la finestra di dialogo delle proprietà. Ciò sostituisce la vecchia versione rappresentata dall'elenco dei nomi delle stampanti sulla sinistra, e le proprietà per la stampante selezionata sulla destra.
Il dialogo di autenticazione di CUPS seleziona il nome utente appropriato e permette la sua alterazione durante l'esecuzione.
Quando lo strumento di configurazione è in esecuzione, l'elenco delle stampanti viene aggiornato dinamicamente.
Tutti i lavori in coda per una stampante specifica possono essere visualizzati facendo clic con il tasto destro del mouse sull'icona della stampante, e successivamente selezionando
. Per visualizzare i lavori presenti nella coda di stampa per un certo numero di stampanti, selezionare le stampanti desiderate e fare clic con il tasto destro. Per visualizzare tutti i lavori di stampa, fare clic con il tasto destro senza selezionare alcuna stampante.Il tool di controllo dei lavori di stampa visualizza un messaggio quando si è in presenza di un errore. Il messaggio indica se la stampante è stata arrestata a causa di un motivo elencato nel messaggio stesso. Il pulsante di
inizierà la procedura di risoluzione problemi.Il tool di controllo dei lavori di stampa supporta l'autenticazione proxy. Un lavoro di stampa che richiede tale autenticazione sul back-end di CUPS, visualizza ora un dialogo di autenticazione per far procedere il suddetto lavoro.
Il dialogo sullo stato della stampa (per GTK+) produce un feedback migliore sullo stato delle stampanti, per esempio le stampanti che non hanno carta mostreranno un piccolo simbolo di avvertimento sulla rispettiva icona. Le stampanti sospese mostrano anch'esse un simbolo, mentre le stampanti che rifiutano determinati lavori vengono evidenziate in modo da indicare che non sono disponibili.
Le seguenti sezioni contengono informazioni riguardanti i pacchetti software che hanno subito significativi cambiamenti per Fedora 10. Per un accesso facilitato, sono organizzati in linea generale usando gli stessi gruppi mostrati nel sistema d'installazione.
Fedora 10 include la versione 2.6 del Programma di manipolazione dell'immagine di GNU.
La nuova versione è stata creata per essere compatibile con le versioni precedenti, in questo modo i plug-in di terze-parti e gli script dovrebbero continuare a funzionare, con un piccolo avvertimento: l'interprete Scheme Script-Fu incluso non accetta più le definizioni delle variabili senza un valore iniziale, in conformità con il linguaggio standard. Gli script inclusi nei pacchetti di Fedora non dovrebbero avere questo problema, ma se si utilizzano script di altra provenienza si consiglia di far riferimento alle note di rilascio di GIMP, per ottenere maggiori informazioni su come correggere gli script che presentano questo problema:
http://www.gimp.org/release-notes/gimp-2.6.html
Altresì, lo script gimptool usato per compilare ed installare i plug-in e gli script di terze parti è stato spostato dal pacchetto gimp al pacchetto gimp-devel. Installare quest'ultimo pacchetto se si desidera utilizzare gimptool.
Le seguenti informazioni legali riguardano alcuni software in Fedora.
Per alcune porzioni Copyright © 2002-2007 Charlie Poole o Copyright © 2002-2004 James W. Newkirk, Michael C. Two, Alexei A. Vorontsov o Copyright © 2000-2002 Philip A. Craig
Questa sezione include informazioni relative al supporto delle lingue in Fedora.
La localizzazione (traduzione) di Fedora è coordinata dal Fedora Localization Project -- http://fedoraproject.org/wiki/L10N
L'internazionalizzazione di Fedora è mantenuta dal Fedora I18n Project -- http://fedoraproject.org/wiki/I18N
Fedora presenta una certa varietà di software che è tradotta in molte lingue. Per un elenco delle lingue fare riferimento alle statistiche di traduzione per Anaconda, che è uno degli applicativi software principali in Fedora.
Per installare il supporto a lingue aggiuntive ed i relativi pacchetti dal gruppo
eseguire questo comando:
su -c 'yum groupinstall
<language>-support'
Nel comando sopra riportato, <language>
è il nome della lingua, come ad esempio assamese
, bengali
, cinese
, e così via.
Gli utenti di SCIM che hanno eseguito l'aggiornamento di Fedora da versioni precedenti, debbono urgentemente eseguire l'installazione di scim-bridge-gtk il quale lavora meglio con applicazioni di terze parti in C++ linkate con versioni precedenti di libstdc++.
Transifex è lo strumento online di Fedora per facilitare la contribuzione di traduzioni ai progetti ospitati nei più remoti e disparati sistemi di controllo della versione. Molti dei pacchetti principali usano Transifex per ricevere le traduzioni da numerosi contributori.
Attraverso una combinazione di nuovi strumenti web (http://translate.fedoraproject.org), una comunità crescente, e processi migliori, i traduttori possono ora contribuire direttamente ad ogni progetto principale attraverso una interfaccia Web orientata ai traduttori. Gli sviluppatori di progetti senza comunità di traduttori esistenti possono facilmente aggiungersi a quella stabile dei traduttori di Fedora. Di contro, i traduttori possono partecipare a numerosi progetti correlati a Fedora per contribuire facilmente alle traduzioni.
I font per la maggior parte delle lingue disponibili sono installati per impostazione predefinita sul desktop, in modo da dare una buona copertura di base delle lingue.
Quando non si usa una localizzazione in lingua orientale nelle applicazioni basate su GTK, i caratteri cinesi (ossia Hanzi cinese, Kanji giapponese, o Hanja coreano) potrebbero essere visualizzati attraverso un insieme di font cinesi, giapponesi e coreani a seconda del testo. Ciò accade quando Pango non possiede un contesto sufficiente per sapere che tipo di lingua è utilizzata. La configurazione dei caratteri corrente predefinita pare preferire i caratteri cinesi. Se si desidera utilizzare i caratteri giapponesi o coreani è possibile indicare a Pango di utilizzare la lingua desiderata come impostazione predefinita, impostando la variabile d'ambiente PANGO_LANGUAGE
. Per esempio ...
export PANGO_LANGUAGE=ja
... indica a Pango di assumere che il testo sia giapponese quando non dispone di altre indicazioni.
Il pacchetto fonts-japanese è stato rinominato in japanese-bitmap-fonts.
I caratteri del Khmer OS, khmeros-fonts, sono stati aggiunti a Fedora per il supporto del Khmer in questa release.
Il pacchetto un-core-fonts sostituisce baekmuk-ttf-fonts, come nuove font predefinite Hangul.
Tutte le modifiche relative ai caratteri sono elencate sulla pagina dedicata:
http://fedoraproject.org/wiki/Fonts_inclusion_history#F10
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Caratteri in Fedora Linux |
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Il Fonts SIG (http://fedoraproject.org/wiki/Fonts_SIG) si prende cura dei caratteri di Fedora Linux (http://fedoraproject.org/wiki/Fonts). Si prega di partecipare in questo gruppo molto interessante, se si desidera creare, migliorare, eseguire il packaging dei font, o semplicemente per suggerire un tipo di carattere. Sarà apprezzato qualsiasi tipo di suggerimento. http://fedoraproject.org/wiki/Joining_the_Fonts_SIG http://fedoraproject.org/wiki/Fonts_and_text-related_creative_tasks http://fedoraproject.org/wiki/Fonts_and_text_quality_assurance |
È presente un nuovo gruppo yum chiamato input-methods e metodi di input per numerose lingue vengono installati per default. Ciò permette di abilitare il sistema per il metodo di input predefinito, rendendo disponibile immediatamente i metodi d'input standard per numerose lingue. Esso altresì rende le installazioni normali conformi con Fedora Live.
Ora è possibile avviare e fermare i metodi di input durante l'esecuzione grazie al nuovo framework imsettings. La variabile d'ambiente GTK_IM_MODULE
non è più necessaria per impostazione predefinita ma può ancora essere utilizzata per sovrascrivere imsettings.
I metodi di input si avviano per default sui desktop in esecuzione con una localizzazione orientale. L'elenco dei locale correnti è il seguente: as
, bn
, gu
, hi
, ja
, kn
, ko
, ml
, mr
, ne
, or
, pa
, si
, ta
, te
, th
, ur
, vi
, zh
. Utilizzare im-chooser tramite Sistema+Preferenze+Personale+Input Method per abilitare o disabilitare l'utilizzo del metodo di input sul desktop.
Fedora 10 include ibus, un nuovo sistema per il metodo d'input sviluppato per superare alcune delle limitazioni di scim. Esso potrebbe diventare il sistema per il metodo d'input predefinito in Fedora 11.
Sono già presenti un certo numero di moduli d'input e di motori per il metodo d'input.
ibus-anthy
(giapponese)
ibus-chewing
(cinese tradizionale)
ibus-gtk
(GTK immodule)
ibus-hangul
(coreano)
ibus-m17n
(per lingue indiane e per molte altre lingue)
ibus-pinyin
(cinese semplificato)
ibus-qt
(modulo d'input di Qt)
ibus-table
(cinese, ecc)
Gli utenti sono invitati ad installare ibus, provarlo per la propria lingua e riportare eventuali problemi.
Fedora 10 include iok, una tastiera a video virtuale per le lingue indiane, che permette l'input utilizzando una disposizione Inscript keymap ed altre mappature 1:1. Per maggiori informazioni consultare la homepage:
Fedora 10 include un supporto per ordinare le lingue indiane. Tale supporto corregge l'elenco e l'ordine dei menu nelle suddette lingue, ordinandole in modo da semplificare la ricerca di elementi desiderati.
Le seguenti lingue sono coperte da questo supporto:
Gujarati
Hindi
Kannada
Kashmiri
Konkani
Maithili
Marathi
Nepali
Punjabi
Sindhi
Telugu
Fedora fornisce una selezione di giochi di vario genere. Gli utenti possono installare un piccolo pacchetto di giochi per GNOME (gnome-games) e KDE (kdegames). Nei repositori sono inoltre disponibili giochi aggiuntivi che spaziano nei maggiori generi.
Il sito web del Fedora Project presenta una sezione dedicata ai giochi che mostra i dettagli di molti dei giochi disponibili, incluse anteprime, ed istruzioni per l'installazione. Per maggiori informazioni fare riferimento a:
http://fedoraproject.org/wiki/Games
Per un elenco di altri giochi disponibili per l'installazione, selezionare
→ , o mediante la linea di comando:
yum groupinfo "Games and Entertainment"
Per ottenere aiuto sull'uso di yum per installare i pacchetti di giochi vari, fare riferimento alla guida disponibile su:
Fedora 10 include numerose applicazioni e librerie che potrebbero interessare agli operatori radio amatoriali e agli appassionati di elettronica. Molte di queste applicazioni sono incluse nella versione del Fedora Electronic Lab. Fedora include altresì un certo numero di tool di creazione IC e VLSI.
Le applicazioni per la modalità della scheda audio includono fldigi, gpsk31, gmfsk, lpsk31, xfhell, e xpsk31.
Il pacchetto gnuradio è un framework radio definito dal software.
I pacchetti aprsd e xastir forniscono le funzionalità APRS.
La suite di gEDA consiste in un set integrato di applicazioni schematiche per catturare, net listing, simulazione del circuito e struttura PCB.
I pacchetti gspiceui, ngspice, e gnucap forniscono funzioni di simulazione di circuiti.
Sono disponibili una varietà di altri tool per comprendere il codice Morse, la previsione dell'orbita e il monitoraggio dei satelliti, la produzione dei diagrammi schematici e le illustrazioni PCB, il mantenimento di un logbook per la radio amatoriale, ed altre applicazioni che possono interessare gli appassionati di elettronica e di radio amatoriale.
Questa sezione riporta le modifiche ed i nuovi contenuti presenti nei vari programmi GUI per la configurazione dei server e della configurazione del sistema in Fedora 10.
Firstaidkit è un'applicazione per il ripristino automatico che semplifica il recupero dei sottosistemi per utenti tecnici e non. Firstaidkit è stato creato per correggere automaticamente i problemi mantenendo al tempo stesso i dati dell'utente integri. La suddetta applicazione è disponibile in modalità rescue sul CD Live di Fedora e sui sistemi in esecuzione.
Sito del progetto -- https://fedorahosted.org/firstaidkit/
Fedora 10 si basa sul supporto cifrato del filesytem presente in Fedora 9, e corregge un numero di problemi che potenzialmente potevano causare la corruzione dei dati.
Fedora 9 è stato rilasciato con un'anteprima del supporto ext4. Fedora10 presenta un e2fsprogs completamente compatibile con ext4. In aggiunta, la schermata per il partizionamento di Anaconda presenta una opzione per il filesystem ext4, disponibile se l'utente lancia il programma d'installazione con l'opzione ext4
. Fedora 10 presenta anche la funzione di allocazione posticipata per ext4; comunque, ext4 in Fedora 10 non supporta attualmente i filesystem più grandi di 16 TiB.
XFS è ora un filesystem supportato e una opzione all'interno della schermata di partizionamento di Anaconda.
I bindings di Python per NSS/NSPR permettono ai programmi Python di utilizzare le librerie crittografiche di NSS per la gestione dei certificati SSL/TLS e PKI. Il pacchetto python-nss fornisce un binding di Python per le librerie di supporto NSS e NSPR.
Il Network Security Services (NSS) è un insieme di librerie per il supporto di applicazioni client e server security-enabled. Le applicazioni compilate con NSS possono supportare i certificati SSL v2 e v3, TLS, PKCS #5, PKCS #7, PKCS #11, PKCS #12, S/MIME, X.509 v3 insieme ad altri standard di sicurezza. NSS ha ricevuto la validità FIPS 140 da NIST.
http://people.redhat.com/jdennis/python-nss/doc/api/html/index.html -- Documentazione della libreria
Fedora include molte delle migliori implementazioni Java(TM) libere, ottenute attraverso l'adozione di integrazioni tecnologiche innovative prodotte da Fedora ed altri, su progetti upstream. Le implementazioni integrate in Fedora sono basate su OpenJDK (http://openjdk.java.net/) e sul progetto per l'integrazione della distribuzione GNU/Linux IcedTea (http://icedtea.classpath.org/), oppure basate sul GNU Compiler per Java (GCJ - http://gcc.gnu.org/java, e sulle librerie di classi core GNU Classpath (http://www.gnu.org/software/classpath/). Tutte le innovazioni di Fedora vengono passate nell'upstream in modo da ottenere la maggiore integrazione possibile delle tecnologie presenti in generale nelle implementazione Java.
L'implementazione di OpenJDK 6, incluso in Fedora 10, utilizza l'HotSpot virtual machine runtime compiler su x86, x86_64, e SPARC. Su PowerPC (PPC) utilizza l'interprete zero, più lento. Su tutte le architetture viene inclusa una implementazione alternativa basata su GCJ e GNU Classpath, la quale include un compilatore 'ahead-of-time' per produrre binari nativi.
I binari di Fedora per determinate architetture (attualmente solo x86 e x86_64 basate su OpenJDK), sono state validate usando il Java Compatibility Kit (JCK) da parte di Red Hat, per garantire la compatibilità al 100% con la Java Specification (al momento JDK 1.6).
In Fedora 10 gcjwebplugin è stato sostituito da IcedTeaPlugin, il quale esegue le applet non fidate in modo sicuro in un browser web e funziona su qualsiasi architettura. È possibile visualizzare il tipo di plugin applet installato digitando about:plugins
in Firefox. Il nuovo plugin aggiunge il supporto per il bridge JavaScript (LiveConnect) mancante nelle versioni precedenti. Per maggiori informazioni sul bridge bytecode-JavaScript (LiveConnect), consultare il bug report:
https://bugzilla.redhat.com/show_bug.cgi?id=304021
Saranno apprezzati i suggerimenti relativi alla policy sulla sicurezza. Se credete che la policy sulla sicurezza sia troppo restrittiva per poter abilitare determinate applet, allora seguire la procedura di seguito riportata:
Eseguire il comando firefox -g in una finestra del terminale per sapere cosa è soggetto a restrizioni.
Quindi attribuire i permessi per superare le suddette restrizioni nel file /usr/lib/jvm/java-1.6.0-openjdk-1.6.0.0/jre/lib/security/java.policy
.
Si prega di inviare un bug report, in modo da includere l'eccezione nella policy di sicurezza predefinita. Includendo queste eccezioni nel pacchetto della policy, verrà meno la necessità di modificare il file della policy nei futuri rilasci.
Il supporto sperimentale per Web Start (javaws) tramite NetX è stato aggiunto al repositorio di IcedTea. Quando un file Java Network Launching Protocol (.jnlp
) risulta integrato su di una pagina web, sarà possibile aprirlo con IcedTea Web Start (/usr/bin/javaws
).
Attraverso il progetto IcedTea, OpenJDK è stato integrato con numerose tecnologie facenti parte di Fedora 10.
VisualVM (jvisualvm) fornisce una panoramica grafica di qualsiasi applicazione Java in esecuzione locale o remota, consentendo il monitoraggio dei thread in esecuzione, delle classi e degli oggetti istanziati dall'applicazione, mediante thread dump, heap dump ed altri strumenti di profilazione.
Le integrazioni PulseAudio forniscono tutti i benefici di PulseAudio a qualsiasi applicazione java che utilizza il pacchetto javax.sound.
Rhino è una implementazione pure-Java di JavaScript, fornita da Mozilla; fornisce una integrazione semplice di Java e JavaScript per gli sviluppatori che utilizzano il pacchetto javax.script.
Altresì in Fedora 10 la crittografia Java (javax.crypto) viene completamente supportata senza alcuna restrizione (regionale).
Fedora 10 include numerosi pacchetti derivati dal JPackage Project.
Alcuni pacchetti sono modificati in Fedora per rimuovere le dipendenze da software proprietario e far uso della caratteristica di compilazione di GCJ ahead-of-time. Usare i repositori Fedora per aggiornare questi pacchetti, o il repositorio JPackage per quei pacchetti non forniti da Fedora. Fare riferimento al sito web di JPackage per maggiori informazioni sul progetto ed il software fornito.
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Mescolare pacchetti di Fedora e JPackage |
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Verificare la compatibilità dei pacchetti prima di installare software dai repositori Fedora e JPackage sullo stesso sistema. Pacchetti incompatibili possono causare problemi complessi. |
Dopo l'avvento di Fedora 9, i pacchetti chiamati java-1.7.0-icedtea* in Fedora 8 sono stati rinominati in java-1.6.0-openjdk*. I pacchetti IcedTea di Fedora 8 seguivano la branca non stabile di OpenJDK 7, mentre i pacchetti java-1.6.0-openjdk*
seguono la branca stabile OpenJDK 6. Tutti i sorgenti IcedTea dell'upstream sono stati inclusi nell'SRPM java-1.6.0-openjdk.
Se si effettua un aggiornamento da un sistema basato su Fedora 8 sul quale è stato installato IcedTea, il cambiamento di pacchetto non ha luogo automaticamente. I pacchetti relativi ad IcedTea basati su OpenJDK 7 devono essere prima rimossi, quindi i nuovi pacchetti OpenJDK 6 installati.
su -c 'yum erase java-1.7.0-icedtea{,-plugin}' su -c 'yum install java-1.6.0-openjdk{,-plugin}'
L'aggiornamento da Fedora 9 non necessita di alcuna azione speciale.
Questa sezione riguarda vari strumenti di sviluppo e le loro caratteristiche.
Questa versione di Fedora include Fedora Eclipse, basato sulla versione 3.4 di Eclipse SDK. La serie 3.4 presenta una pagina "Novità in 3.4":
Sono anche disponibili le note di rilascio specifiche alla versione 3.4.
http://www.eclipse.org/eclipse/development/readme_eclipse_3.4.html
Alcune delle caratteristiche più evidenti in 3.4 includono un numero di miglioramenti nella gestione dei segnalibri, una ricerca ed installazione dei plug-in più semplice, ed una migliorata assistenza alla rifattorizzazione.
Questa versione di Fedora include i plugin per C/C++ (eclipse-cdt), l'editing di specfile RPM (eclipse-rpm-editor), PHP (eclipse-phpeclipse), Subversion (eclipse-subclipse), SELinux (eclipse-slide) e (eclipse-setools), prove delle espressioni regolari (eclipse-quickrex), Fortran (eclipse-photran), integrazione di Bugzilla (eclipse-mylyn), Git (eclipse-egit), Perl (eclipse-epic), Checkstyle (eclipse-checkstyle), e Python (eclipse-pydev).
Questa versione include anche i pacchetti per le lingue di Babel, i quali forniscono le traduzioni per Eclipse ed i plug-in di Eclipse per un certo numero di lingue. Da notare che alcune lingue hanno una copertura molto bassa: per questo motivo anche dopo aver installato le lingue desiderate, saranno comunque visualizzate numerose stringhe in inglese. Il progetto Babel accetta qualsiasi contributo se si desidera aiutare nei processi di traduzione.
Gli utenti che eseguono l'aggiornamento da Eclipse 3.3 dovranno migrare qualsiasi plug-in installato da sorgenti diverse da RPM. Il modo più semplice è quello di eseguire una reinstallazione; per la migrazione dei plug-in dalla versione 3.3 consultate la "Guida alla migrazione dei Plug-in":
Fedora 10 include Emacs 22.2.
In aggiunta a numerosi bugfix, Emacs 22.2 include ora un nuovo supporto per i sistemi di controllo della versione Git, Bazaar, Mercurial e Monotone, nuove modalità importanti per la modifica dei file BibTeX, CSS, Vera e Verilog, ed un supporto migliorato per lo scorrimento in modalità Immagine
Per una descrizione dettagliata delle modifiche consultare le informazioni relative a Emacs per la release (http://www.gnu.org/software/emacs/NEWS.22.2).
Questa versione di Fedora è stata compilata usando GCC 4.3.2 che è incluso nella distribuzione.
Per maggiori informazioni su GCC 4.3, fare riferimento a:
Cambiamenti ABI
Iniziando con GCC 4.3.1, le variabili decimali a virgola mobile sono allineate con i propri limiti naturali quando passate sullo stack per i386.
Modifiche alla linea di comando
Iniziando con GCC 4.3.1, l'opzione -mcld
è stata aggiunta in modo da generare automaticamente una istruzione cld
nel prologo delle funzioni che utilizzano le istruzioni stringa. Questa opzione viene utilizzata per la compatibilità con le versioni precedenti su alcuni sistemi operativi, e può essere abilitata per default per le destinazioni x86 a 32-bit attraverso la configurazione di GCC con l'opzione --enable-cld
.
Fedora 10 introduce un miglior supporto per Haskell. Con un nuovo set di strumenti e di linee guida per il packaging, facilita molto il supporto di qualsiasi programma che utilizza il Glasgow Haskell Compiler. La creazione di un pacchetto ed il suo impiego, grazie al miglioramento della qualità dei tool di Fedora, non sono mai stati così semplici. Per supportare la crescita di Haskell sarà garantito uno sviluppo continuo per Haskell grazie anche all'introduzione di numerose altre librerie.
La creazione del pacchetto è molto semplice. Haskell fornisce già l'infrastruttura per la compilazione e per l'impiego consistente dei pacchetti. L'impostazione di un pacchetto con Fedora richiede poco tempo, perchè il codice che opera in Haskell opera anche in Fedora.
Fedora fornisce anche strumenti per il deploy enterprise dei pacchetti di Fedora. Con l'inclusione di Haskell in Fedora, lo sviluppatore è ora libero di scrivere le applicazioni di livello enterprise in Haskell, sapendo che il codice può essere usato anche in Fedora.
Fedora 10 contiene il linguaggio di programmazione avanzata OCaml 3.10.2 ed un elenco completo di pacchetti:
http://cocan.org/getting_started_with_ocaml_on_red_hat_and_fedora#Package_status
OCaml era disponibile come aggiornamento per Fedora 9 ma non nella versione iniziale.
Questa versione di Fedora include NetBeans IDE, versione 6.1. NetBeans IDE è un Integrated Development Environment (IDE) per Java, C/C++, Ruby, PHP, ecc. La configurazione predefinita di NetBeans IDE (configurazione IDE per Java SE) supporta lo sviluppo di programmi per la piattaforma Java, Standard Edition (Java SE), incluso lo sviluppo dei moduli per la piattaforma NetBeans.
Il NetBeans IDE è un sistema modulare che include le funzioni per l'aggiornamento e l'installazione dei plug-in. È disponibile una vasta gamma di plug-in per il NetBeans IDE i quali vengono forniti sia dai membri della comunità che da compagnie di terze-parti
http://www.netbeans.org/ - Sito ufficiale per il progetto NetBeans.
http://wiki.netbeans.org/ - Pagine wiki di NetBeans.
mailto:linux-packaging@installer.netbeans.org - Mailing list per le discussioni sulle problematiche per il packaging.
https://admin.fedoraproject.org/pkgdb/packages/bugs/netbeans - Elenco dei bug per NetBeans IDE.
https://admin.fedoraproject.org/pkgdb/packages/bugs/netbeans-platform8 - Elenco dei bug per la piattaforma NetBeans.
http://www.netbeans.org/issues/ - Tracker delle problematiche del progetto NetBeans. Si prega di utilizzare , , per registrare le problematiche relative agli RPM di NetBeans.
Il pacchetto dell'infrastruttura AMQP è un sottoinsieme di Red Hat Enterprise MRG. Questo pacchetto permette lo sviluppo di applicazioni enterprise interoperabili, scalabili e dalle elevate prestazioni.
In modo specifico esso consiste in:
AMQP (versione protocollo 0-10) messaging broker/server
Client bindings per C++, Python, e Java (usando l'interfaccia JMS)
Un insieme di utilità a linea di comando per la gestione e la configurazione
Uno store di messaggi asincrono e ad elevate prestazioni per messaggi durevoli e la configurabilità della messaggistica.
Per maggiori informazioni, fare riferimento alle seguenti risorse:
Documentazione di Red Hat MRG: http://www.redhat.com/mrg/resources
Sito del progetto AMQP: http://amqp.org/
Le Appliance sono delle immagini del sistema pre-installate e pre-configurate. Questo pacchetto include i tool ed i metadati che facilitano la creazione e l'impiego delle virtual appliance da parte di sviluppatori, ISV, OEMS e così via. I due componenti di questa caratteristica sono l'ACT (Appliance Creation Tool) e AOS (The Appliance Operating System). Installare il pacchetto appliance-tools con o yum.
L'Appliance Creation Tool è uno strumento per la creazione di immagini Appliance a partire da un file kickstart. Mediante l'uso dell'API di Live CD creator insieme ad una versione corretta dell'API di Live CD, consente la creazione di immagini di dischi multi-partizione. Le suddette immagini possono essere successivamente avviate in un contenitore virtuale come ad esempio Xen, KVM, e VMware. Questo strumento è incluso nel pacchetto appliance-tools, e contiene i tool per la compilazione delle immagini delle appliance sui sistemi basati su Fedora, incluse le distribuzioni derivate come ad esempio RHEL, CentOS ed altre.
L'Appliance Operating System è una versione ridotta di Fedora con un footprint piccolo. Esso contiene solo i pacchetti necessari per eseguire un appliance. L'hardware supportato da questo tipo di Fedora è limitato, e si concentra principalmente sui contenitori virtuali come KVM e VMware. L'obiettivo è quello di creare una base sulla quale gli sviluppatori possono compilare le proprie applicazioni, ed ottenere solo i pacchetti richiesti dal proprio software.
Sito del progetto per i Tool delle Appliance: http://thincrust.net/
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Contenuto deprecato o non aggiornato? |
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Il contenuto in questione potrebbe essere deprecato o non aggiornato, esso non è stato aggiornato dalle note di rilascio di Fedora 9. |
Questa sezione affronta le modifiche e le informazioni importanti relative al kernel basato sulla versione 2.6.27 in Fedora 10.
Fedora può includere patch aggiuntive del kernel per miglioramenti, correzione di errori, o caratteristiche aggiuntive. Per questa ragione, il kernel potrebbe non essere linea-per-linea equivalente al cosiddetto vanilla kernel del sito web di kernel.org:
Per ottenere una lista di queste patch, scaricare il pacchetto RPM sorgente ed eseguire il seguente comando:
rpm -qpl kernel-<version>.src.rpm
Per ottenere un log dei cambiamenti del pacchetto, eseguire il seguente comando:
rpm -q --changelog kernel-<version>
Se si ha bisogno di una versione più amichevole di changelog fare riferimento a http://wiki.kernelnewbies.org/LinuxChanges. Un breve e completo diff del kernel è disponibile su http://kernel.org/git. La versione del kernel Fedora è basata sull'albero di Linus.
Le modifiche fatte per la versione Fedora sono disponibili su http://cvs.fedoraproject.org.
Fedora 10 include i seguenti kernel compilati:
Kernel nativo, per l'uso nella maggior parte dei sistemi. I sorgenti configurati sono disponibili nel pacchetto kernel-devel.
Il kernel-PAE, per l'uso sui sistemi a 32-bit x86 con più di 4GB di RAM, o con CPU che hanno la caratteristica NX (No eXecute). Questo kernel supporta sia sistemi a singolo processore che multi-processore. I sorgenti configurati sono disponibili nel pacchetto kernel-PAE-devel.
Il kernel di debug, da utilizzare solo per la risoluzione dei problemi relativi al kernel. I sorgenti configurati sono disponibili nel pacchetto kernel-debug-devel.
E' possibile installare gli header del kernel per tutti i tipi di kernel allo stesso momento. I file saranno installati nell'albero /usr/src/kernels/<version>[-PAE|-xen|-kdump]-<arch>/
. Usare il seguente comando:
su -c 'yum install kernel{,-PAE,-xen,-kdump}-devel'
Selezionare uno o più di questi tipi, separati da virgola e senza spazi. Immettere la password di root quando richiesta.
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Il kernel x86 include Kdump |
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Sia i kernel x86_64 che i kernel i686 sono ora riposizionabili, in questo modo non necessitano più di un kernel separato per le funzionalità di kdump. PPC64 richiede ancora l'installazione separata di un kernel kdump. |
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Il kernel include la Paravirtualizzazione |
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Entrambi i kernel x86_64 e i686 presentano il supporto |
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Il kernel predefinito fornisce SMP |
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Non è disponibile un kernel SMP separato per Fedora su i386, x86_64 e ppc64. Il supporto multiprocessore è fornito dal kernel nativo. |
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Supporto kernel PowerPC |
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Non vi è alcun supporto per Xen o kdump per l'architettura PowerPC in Fedora. Il PowerPC a 32-bit ha ancora un kernel SMP separato. |
Fedora 10 non include il pacchetto kernel-source, fornito nelle precedenti versioni, poiché è necessario il solo pacchetto kernel-devel per compilare moduli esterni. Sono disponibili sorgenti configurati come riportato nella Section 7.4.3, “Tipi di kernel”.
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Compilazione di kernel personalizzati |
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Per informazioni sullo sviluppo del kernel e su come lavorare con kernel personalizzati, fare riferimento a http://fedoraproject.org/wiki/Building_a_custom_kernel |
Fare riferimento a http://kernel.org/pub/linux/docs/lkml/reporting-bugs.html per informazioni sulla segnalazione di errori nel kernel di Linux. E' possibile inoltre utilizzare http://bugzilla.redhat.com per inviare quelle segnalazioni d'errore che sono specifiche per Fedora.
Fedora 10 include svariate applicazioni per il supporto allo sviluppo embedded per numerose piattaforme target. Sono inclusi assembler, compilatori, debugger, programmatori, IDE e altre utilità.
AVRDUDE è un programma per la programmazione delle CPU AVR di Atmel. Permette di programmare Flash e EEPROM, e se supportato dal protocollo di programmazione seriale, è in grado di programmare i bit fuse e lock. AVRDUDE fornisce anche una modalità di istruzione diretta che permette di emettere qualsiasi istruzione di programmazione al chip AVR, senza considerare se AVRDUDE implementi o meno questa funzione specifica di un determinato chip.
Questa è una versione del Cross Compiling GNU GCC, che può essere usata per compilare per la piattaforma AVR, invece che la piattaforma nativa i386.
Questo pacchetto contiene la versione Cross Compiling di g++, che può essere usata per compilare il codice c++ per la piattaforma AVR invece che per la piattaforma nativa i386.
AVR Libc è un progetto software libero con l'obiettivo di fornire una libreria C molto valida per lo sviluppo con GCC su microcontrollori AVR di Atmel.
AVR Libc è stata rilasciata nei termini di una singola licenza unificata. Questa licenza chiamata Berkeley modificata, è stata creata per essere compatibile con la maggior parte delle licenze per il software libero come ad esempio GPL, imponendo al tempo stesso pochissime restrizioni per l'utilizzo in applicazioni commerciali closed-source.
Qusta è una versione Cross Compiling di GNU binutils, la quale può essere usata per assemblare e collegare i binari per la piattaforma AVR, invece della piattaforma i386 nativa.
Questa è una versione speciale di GDB, il GNU Project debugger, per il debugging (remoto) dei binari AVR. GDB permette all'utente di visualizzare lo stato del processo all'interno di un altro programma quando lo stesso è in esecuzione, o di visualizzare lo stato di un programma al momento del suo arresto inaspettato.
Un programma per interfacciare Atmel JTAG ICE con GDB e permettere all'utente di eseguire il debug dei propri target AVR embedded
Questa è una raccolta di strumenti per lo sviluppo per i microcontrollori Microchip (TM) PIC (TM). Questo software è da considerarsi ALPHA: potrebbero essere presenti al suo interno bug molto seri, e non risulta essere completo. Il pacchetto gputils attualmente implementa solo un sottoinsieme delle caratteristiche disponibili negli strumenti Microchip. Consultare la documentazione per un elenco aggiornato delle funzioni di gputils.
Il software gpsim è un simulatore per microcontrollori Microchip (TM) PIC (TM). Esso supporta la maggior parte dei dispositivi presenti nelle famiglie principali a 12-bit, 14bit, e 16-bit di Microchip. In aggiunta, gpsim supporta dinamicamente i moduli caricabili come ad esempio LED, LCD, resistor e così via, per estendere l'ambiente di simulazione oltre PIC.
KTechlab è un ambiente di sviluppo e simulazione per cincuiti elettronici e microcontrollori, distribuito sotto la GNU General Public License. KTechlab consiste in diversi componenti ben integrati:
Un simulatore di circuiti, in grado di simulare dispositivi logici e lineari ed alcuni dispositivi non lineari.
Integrazione con gpsim, che permette di simulare i PIC in un circuito.
Un editor di schemi che fornisce un feedback completo in tempo reale della simulazione.
Un editor di diagrammi di flusso che permette ai programmi PIC di essere creati visualmente.
MicroBASIC; un compilatore simile a BASIC per PIC scritto come programma d'accompagnamento per KTechlab.
Una parte embedded di Kate, che fornisce un editor molto potente per programmi PIC.
Un disassembler ed un assemblatore integrato tramite gpasm e gpdasm.
PiKdev è un IDE semplice dedicato allo sviluppo di applicazioni basate su PIC con KDE. Caratteristiche:
Editor integrato
Gestione di progetti
Motore di programmazione integrato per PIC a 12, 14 e 16 bit (tecnologia flash o EPROM)
Supporto per programmatori di porte seriali e parallele
Look-and-feel conforme a KDE
L'amministratore di sistema deve consultare il file README.Fedora
nella directory /usr/share/doc/pikdev-0.9.2
, per poter completare l'installazione di tutte le caratteristiche.
Piklab è un ambiente di sviluppo grafico per i microcontrollori PIC e dsPIC. Esso interfaccia diversi toolchain per la compilazione e l'assemblaggio, e supporta diversi programmatori diretti e Microchip. L'amministratore di sistema deve consultare il file README.Fedora
situato nella directory /usr/share/doc/piklab-0.15.0
, per poter completare l'installazione di tutte le caratteristiche.
PiKLoop è in grado di generare il codice per la creazione dei ritardi per i microcontrollori PIC Microchip. Utile per Pikdev o Piklab IDE.
Un programmatore a linea di comando basato su Linux per chip Atmel con ISP per il supporto del bootloader USB. Per la maggior parte dei casi si tratta di un'applicazione in spazio utente conforme al Device Firmware Update (DFU) 1.0. I chip attualmente supportati sono: 8051, AVR, at89c51snd1c, at90usb1287, at89c5130, at90usb1286, at89c5131, at90usb647, at89c5132, at90usb646, at90usb162, e at90usb82.
Il pacchetto sdcc-2.6.0-12 per SDCC è un compiler C per la classe 8051 e microcontrollori simili. Il pacchetto include il compilatore, l'assemblatore, il linker, un simulatore del dispositivo e la libreria principale. I processori supportati (non in modo esteso) includono 8051, ds390, z80, hc08, e PIC.
L'utilità uisp viene usata per scaricare/caricare i programmi sui dispositivi AVR. Può essere usata anche per alcuni tipi di dispositivi Atmel 8051. Ed ancora, uisp è in grado di cancellare il dispositivo, scrivere i lock bits, verificare ed impostare il segmento attivo. Per un utilizzo con il seguente hardware per la programmazione dei dispositivi: pavr, stk500, Atmel STK500, dapa, Direct AVR Parallel Access, stk200, Parallel Starter Kit, STK200, STK300, abb, Altera, ByteBlasterMV Parallel Port Download Cable, avrisp, Atmel AVR, bsd, fbprg (parallel), dt006 (parallel), dasa serial (RESET=RTS SCK=DTR MOSI=TXD MISO=CTS), dasa2 serial (RESET=!TXD SCK=RTS MOSI=DTR MISO=CTS)
SimCoupe emula un computer Z80 a 8 bit, rilasciato nel 1989 dalla Miles Gordon Technology. La SAM Coupe risultava nella maggior parte dei casi compatibile con spectrum, con un hardware molto migliorato.
SjASM è un cross assembler 'two pass macro' per Z80
Il programma z88dk è un Z80 cross compiler in grado di generare i file binari per una varietà di macchine basate su Z80 (come ad esempio ZX81, Spectrum, Jupiter Ace, ed altri calcolatori TI).
Fedora integra ora KDE 4, e non contiene più KDE 3 come ambiente desktop completo. Fedora fornisce i seguenti pacchetti di librerie KDE 3.5 per eseguire e compilare le numerose applicazioni basate su KDE 3 esistenti:
qt3, qt3-devel (ed altri pacchetti qt3-*): Qt 3.3.8b
kdelibs3, kdelibs3-devel: librerie KDE 3
kdebase3, kdebase3-pim-ioslaves, kdebase3-devel: file principali di KDE 3 necessari per alcune applicazioni
Inoltre, il pacchetto KDE 4 kdebase-runtime, che fornisce khelpcenter, imposta anche khelpcenter come servizio per le applicazioni KDE 3, affinché l'aiuto nelle applicazioni KDE 3 possa funzionare. La versione KDE 3 di khelpcenter non viene più distribuita, e al suo posto viene utilizzata la versione KDE 4.
Questi pacchetti sono disegnati per:
conformarsi con Filesystem Hierarchy Standard (FHS), e
assicurare l'installazione parallela con KDE 4, inclusi i pacchetti -devel.
Per poter ottenere questo obiettivo, i componenti del Fedora KDE SIG (Special Interest Group) hanno fatto due modifiche ai pacchetti kdelibs-develdi KDE 4:
I link simbolici alle librerie sono installati in /usr/lib/kde4/devel
o /usr/lib64/kde4/devel
, a seconda dell'architettura del sistema.
I tool kconfig_compiler e makekdewidgets sono stati rinominati rispettivamente in kconfig_compiler4 e makekdewidgets4.
Queste modifiche sono completamente trasparenti per la maggior parte delle applicazioni KDE 4 che utilizzano cmake per le compilazioni, poiché FindKDE4Internal.cmake
è stato modificato in accordo con esse. Il Fedora KDE SIG ha applicato questi cambiamenti al pacchetto kdelibs-devel di KDE 4 invece di kdelibs3-devel, perché KDE 4 salva queste posizioni in un luogo centralizzato, mentre le applicazioni KDE 3 di solito contengono copie hardcoded dei percorsi di ricerca delle librerie e dei nomi degli eseguibili.
Da notare che kdebase3 non include quanto segue:
Un desktop KDE 3 completo (workspace) che può essere usato al posto di KDE 4; in particolare, le versioni KDE 3 di KWin, KDesktop, Kicker, KSplash e KControl non sono incluse.
Le versioni KDE 3 delle applicazioni kdebase come Konqueror e KWrite, che sono ridondanti con le versioni KDE 4 e vanno in conflitto con esse.
La libreria libkdecorations
richiesta per le decorazioni di finestre KWin 3, poiché queste decorazioni di finestra non possono essere utilizzate nella versione KDE 4 di KWin.
La libreria libkickermain
necessaria per alcune applet di Kicker, poichè Kicker non è incluso in Fedora 10, e quindi queste applet non possono essere utilizzate.
![]() |
Lo sviluppo di nuovo software con le vecchie API è sconsigliato |
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Come per qualsiasi libreria di compatibilità col passato, lo sviluppo verrà eseguito con un'interfacce non più supportata. |
Questa sezione evidenzia vari aspetti di sicurezza di Fedora.
Fedora continua a migliorare le sue molteplici caratteristiche di sicurezza.
Le pagine del progetto SELinux contengono suggerimenti per la risoluzione dei problemi, spiegazioni, e puntatori a documentazione e riferimenti. Alcuni link utili:
Le nuove pagine del progetto SELinux: http://fedoraproject.org/wiki/SELinux
Suggerimenti per la risoluzione dei problemi: http://fedoraproject.org/wiki/SELinux/Troubleshooting
Frequently Asked Questions:http://docs.fedoraproject.org/selinux-faq/
Elenco dei comandi di SELinux: http://fedoraproject.org/wiki/SELinux/Commands
Dettagli sui domini confinati:http://fedoraproject.org/wiki/SELinux/Domains
Ora sono disponibili diversi ruoli, per permettere un controllo accessi finemente granulare:
guest_t
non permette l'esecuzione di binari setuid, di creare connessioni di rete, o di utilizzare la GUI.
xguest_t
non consente l'accesso alla rete ad eccezione di HTTP mediante un browser web, e non consente l'esecuzione dei binari setuid.
user_t
è l'ideale per gli utenti d'ufficio: non permette agli utenti di diventare root tramite le applicazioni setuid.
staff_t
è uguale a user_t
, ad eccezione dell'accesso root tramite sudo il quale è consentito.
unconfined_t
fornisce il pieno accesso, come quando non si utilizza SELinux.
Anche i plug-in del browser che utilizzano nspluginwrapper, che è l'impostazione predefinita, sono ora confinati dalla policy di SELinux.
SELinux e l'infrastruttura mozplugger di Firefox potrebbero non funzionare insieme come previsto, a causa di alcune differenze fondamentali. Come prova o soluzione, per disabilitare il confinamento di nsplugin da parte di SELinux eseguire il comando:
setsebool -P allow_unconfined_nsplugin_transition =0
Sectool fornisce agli utenti un tool in grado di controllare la presenza di problematiche di sicurezza dei propri sistemi. Sono altresì incluse alcune librerie che permettono la personalizzazione delle prove del sistema. Per maggiori informazioni consultare la home del progetto:
Una introduzione generale alle molteplici caratteristiche di sicurezza in Fedora, lo status corrente e le policies, sono disponibili su http://fedoraproject.org/wiki/Security.
Fedora 10 presenta il sistema di inizializzazione Upstart. Tutti gli init script di System V saranno eseguiti correttamente in modalità compatibile. Comunque, gli utenti che hanno fatto personalizzazioni al proprio file /etc/inittab
dovranno migrare queste modifiche su upstart. Per informazioni sul funzionamento di upstart, vedere le pagine man init(8) ed initctl(8). Per informazioni sulla scrittura degli script di upstart, consultare la pagina man di events(5), ed anche l'"Upstart Getting Started Guide":
http://upstart.ubuntu.com/getting-started.html
A causa delle modifiche ai sistemi init, si consiglia agli utenti che eseguono un aggiornamento a Fedora 10 su di un filesystem live, di eseguire il riavvio subito dopo tale processo.
Fedora 10 conteine NetworkManager. NetworkManager 0.7 fornisce un supporto migliorato per la banda larga mobile, inclusi i dispositivi GSM e CDMA, e supporta ora molteplici dispositivi ed il networking ad-hoc per la condivisione delle connessioni e l'uso di configurazioni di rete per l'intero sistema. È attualmente abilitato per default su tutte le installazioni. Durante l'utilizzo di NetworkManager, fare attenzione a quanto di seguito riportato:
NetworkManager attualmente non supporta alcun tipo di dispositivo virtuale. Gli utenti che utilizzano il bridging, bonding, o VLAN dovranno basarsi sul vecchio servizio network di rete dopo la configurazione di queste interfacce.
NetworkManager avvia la rete in modo asincrono. Gli utenti che hanno applicazioni che richiedono una inizializzazione completa della rete durante l'avvio, dovranno impostare la variabile NETWORKWAIT
in /etc/sysconfig/network
. Si prega di inviare una segnalazione d'errore nei casi dove ciò sia necessario, affinché le applicazioni in questione possano essere corrette.
Autofs non è più installato per default. Gli utenti che desiderano usare Autofs possono selezionarlo dal gruppo
nel programma di installazione, o nello strumento di installazione dei pacchetti.Varnish, l'acceleratore HTTP ad elevate prestazioni, è stato aggiornato alla versione 2.0. La sintassi VCL è stata modificata dalla versione 1.x. Gli utenti che eseguono l'aggiornamento da 1.x devono modificare i propri file vcl
in base al README.redhat
. Le modifiche più importanti sono:
In vcl
, la parola insert
deve essere sostituita con deliver
Nella dichiarazione vcl
dei backend, set
backend
è stato semplificato in backend
, e gli elementi backend sono ora solo dei prefissi con un puntino, in questo modo la configurazione dell'host locale predefinita sarà simile alla seguente:
backend default { .host = "127.0.0.1"; .port = "80"; }
La virtualizzazione in Fedora 10 ha subito notevoli modifiche e presenta nuove caratteristiche in grado di supportare Xen, KVM e molte altre piattaforme di macchine virtuali.
Il pacchetto kernel-xen è reso absoleto dalla integrazione di operazioni paravirtualizzate nel kernel upstream. Il pacchetto kernel in Fedora 10 supporta l'avvio come guest domU, ma non funzionerà come dom0 fino a quando non verrà fornito dall'upstream tale supporto. La versione più recente di Fedora con un supporto dom0 è il Fedora 8.
L'avvio di un guest domU di Xen all'interno di un host di Fedora 10 necessita di un xenner basato su KVM. Xenner esegue il kernel del guest insieme ad un piccolo emulatore Xen come un guest KVM.
![]() |
KVM necessita di caratteristiche per la virtualizzazione hardware nel sistema host. |
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Attualmente i sistemi che non sono in possesso di una virtualizzazione hardware non supportano i guest Xen. |
Per maggiori informazioni, fare riferimento a:
libvirt
è stato migliorato e fornisce ora la possibilità di elencare, creare e cancellare i volumi di archiviazione su host remoti. Ciò include la possibilità di creare file raw, sia sparse che non-sparse, in una directory, allocare volumi logici LVM, partizionare dischi fisici ed eseguire collegamenti a destinazioni iSCSI.
Ciò permette al comando virt-manager di fornire in modo remoto nuovi domini guest e gestire lo storage ad essi associato. Esso è in grado di fornire una integrazione SELinux migliorata, poichè le API assicurano che tutti i volumi di archiviazione siano in possesso di un contesto di sicurezza SELinux corretto quando assegnati ad un guest.
Caratteristiche
Elenca i volumi di archiviazione in una directory ed assegna nuovi volumi, i file raw sia sparse che non-sparse, e formati supportati da qemu-img (cow, qcow, qcow2, vmdk, etc)
Elenca le partizioni in un disco e assegna nuove partizioni dallo spazio libero
Esegue un collegamento ad un server iSCSI ed elenca i volumi associati con una destinazione esportata
Elenca i volumi logici in un gruppo di volumi LVM ed assegna nuovi volumi logici LVM
Assegna automaticamente l'etichetta corretta del contesto di sicurezza SELinux (virt_image_t
) a tutti i volumi quando associati con un guest.
Per maggiori informazioni fare riferimento a:
http://libvirt.org/storage.html -- Gestione storage di libvirt
http://virt-manager.et.redhat.com/page/StorageManagement -- Gestione storage di virt-manager
I miglioramenti nella gestione dello storage di virtualizzazione consentono ora la creazione di guest su sistemi host remoti. Facendo leva su Avahi, i sistemi che supportano libvirt
possono essere rilevati automaticamente da virt-manager. Previo rilevamento è possibile eseguire il provisioning del guest sul sistema remoto.
Le installazioni possono essere automatizzate con l'utilizzo di cobbler e koan. Cobbler è un server per installazioni Linux che permette una impostazione veloce degli ambienti di installazione di rete. Le installazioni di rete possono essere configurate per l'avvio con PXE, per le reinstallazioni, per installazioni di ete basate su supporti fisici ed installazioni di guest virtualizzati. Cobbler utilizza un programma di assistenza, koan, per il supporto della virtualizzazione e per le reinstallazioni.
Per maggiori informazioni fare riferimento a:
http://virt-manager.et.redhat.com/page/LibvirtDiscovery -- Ricerca di servizi libvirt con virt-manager
Fedora include anche i seguenti miglioramenti sulla virtualizzazione:
Le utilità nel nuovo pacchetto virt-mem permettono di accedere alle tabelle del processo, alle informazioni dell'interfaccia, a dmesg, ed agli uname dei guest QEmu e KVM dal sistema host. Per maggiori informazioni consultare http://et.redhat.com/~rjones/virt-mem/.
![]() |
Il pacchetto virt-mem è sperimentale. |
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Al momento sono supportati solo i guest a 32 bit. |
Il nuovo strumento virt-df fornisce le informazioni sull'utilizzo del disco dal sistema host. http://et.redhat.com/~rjones/virt-df
Il nuovo pacchetto sperimentale xenwatch fornisce le utilità per l'interazione con xenstore su host di virtualizzazione basati su Xen. Per maggiori informazioni consultare http://kraxel.fedorapeople.org/xenwatch/
Il pacchetto libvirt fornisce un'API ed i tool necessari per l'interazione con le funzioni di virtualizzazione delle versioni recenti di Linux (e di altri sistemi operativi). Il software libvirt
è stato creato per essere un comune denominatore tra tutte le tecnologie di virtualizzazione con il supporto di:
Hypervisor di Xen su host Solaris e Linux.
Emulatore QEMU
Hypervisor Linux KVM
Sistema contenitore Linux LXC
Sistema contenitore Linux OpenVZ
Storage su dischi IDE/SCSI/USB, FibreChannel, LVM, iSCSI e NFS
Miglioramenti e nuove caratteristiche dalla 0.4.2:
Supporto OpenVZ migliorato
Supporto per Enhanced Linux containers (LXC)
API per gruppi di storage
Supporto iSCSI migliorato
Filtro del dispositivo USB per EMU e KVM
Supporto dei dispositivi paralleli, audio e seriali per QEMU e Xen
Supporto per il pinning vCPU e NUMA in QEMU
Dominio XML unificato e analisi della rete per tutti i driver di virtualizzazione
Per maggiori informazioni fare riferimento a:
Il pacchetto virt-manager fornisce una implementazione GUI delle funzionalità virtinst e libvirt
.
Miglioramenti e nuove caratteristiche dalla versione 0.5.4:
Gestione dello storage remoto e provisioning: visualizza, aggiunge, rimuove e fornisce lo storage gestito da libvirt
. Collega lo storage gestito ad una VM remota.
Supporto installazione VM remota: Installazione da media gestiti (CDROM) o PXE. Provisioning semplice dello storage durante l'installazione.
Finestre della console e delle informazioni sulla VM unificate: ogni VM è ora rappresentata da una singola finestra multipagina.
Utilizzare Avahi per elencare le istanze di libvirtd sulla rete.
Collegamento automatico dell'hypervisor: Opzione usata per il collegamento all'hypervisor al momento dell'avvio di virt-manager.
Opzione per poter aggiungere l'emulazione del dispositivo audio durante la creazione di nuovi guest.
Opzioni USB e Virtio durante l'aggiunta di un dispositivo a disco.
Possibilità di visualizzare e rimuovere i dispositivi della console, dispositivi paralleli, seriali e audio della VM.
Possibilità di specificare una mappatura durante l'aggiunta di un dispositivo per il display.
Mantenere le applicazioni in esecuzione se il manager window è stato chiuso ma la finestra della VM è ancora aperta.
Permettere la limitazione della quantità di dati conservati relativi alla cronologia
Per maggiori informazioni fare riferimento a:
Il pacchetto python-virtinst contiene strumenti per l'installazione e la manipolazione di formati multipli per immagini VM guest.
Nuove funzioni e miglioramenti dalla versione 0.300.3:
Nuovo tool virt-convert: Permette la conversione tra tipi diversi di file di configurazione di virt. Attualmente supporta solo la conversione da vmx
a virt-image
.
Nuovo tool virt-pack: Converte il formato xml di virt-image
in vmx
e compatta in formato tar.gz. (Da notare che questo tool molto probabilmente verrà in futuro unito con virt-convert).
Miglioramenti di virt-install:
Supporto per le installazioni di VM remote. È possibile usare il supporto d'installazione e le immagini del disco sull'host remoto, se condiviso tramite libvirt
. Permette il provisioning dello storage su gruppi remoti.
Supporto per l'impostazione dell'assegnamento delle CPU per le VM di QEmu/KVM
Supporto NUMA tramite l'opzione --cpuset=auto
Nuove opzioni:
--wait
permette di inserire un limite hard time sulle installazioni
--sound
crea una VM con l'emulazione scheda audio
--disk
permette di specificare un supporto come un percorso, un volume di storage, un gruppo sul quale fornire storage, un tipo di dispositivo, e diverse altre opzioni. Sono deprecati --file
, --size
, --nonsparse
.
--prompt
L'impostazione predefinita non richiede più l'inserimento di alcun input, questa opzione abilita nuovamente l'introduzione dei dati richiesti.
Miglioramenti di virt-image:
opzione --replace
per sovrascrivere il file d'immagine di VM
Supporto per interfacce di rete multiple nel formato virt-image
Utilizzo di driver disk/net virtio se il sistema operativo scelto come guest li supporta (Fedora 9 e 10)
Per maggiori informazioni fare riferimento a:
Fedora 10 supporta l'avvio come un guest domU, ma non funzionerà come dom0 fino a quando non verrà fornito il supporto necessario nel kernel upstream. Il supporto per un dom0 pv_ops
dovrebbe essere presente con Xen 3.4.
Modifiche dalla versione 3.2.0:
Gestione alimentazione (stati P & C) nell'hypervisor
Domini per l'emulazione HVM (qemu-on-minios) per una migliore scalabilità, prestazione e sicurezza
PVGrub: avvio di kernel PV utilizzando realmente GRUB nel dominio PV
Migliore prestazione PV: rimosso il blocco del dominio dai percorsi pagetable-update
Shadow3: ottimizzazioni per renderlo il miglior algoritmo shadow pagetable, garantendo così la migliore prestazione HVM di sempre
Miglioramenti per l'Hardware Assisted Paging: Supporto per le pagine di 2MB per una migliorata località TLB
Livellamento della caratteristica CPUID: permette una migrazione sicura del dominio attraverso sistemi con modelli diversi di CPU
Driver PVSCSI per un accesso SCSI direttamente nei guest PV
Ottimizzazione del framebuffer HVM: esegue una ricerca più efficiente di aggiornamenti del framebuffer
Miglioramenti filtro del dispositivo
Emulazione completa x86 real-mode per guest HVM su Intel VT: supporta una gamma più vasta di guest OS legacy
Nuovo merge qemu con lo sviluppo dell'upstream
Numerose altre modifiche alle versioni portate su x86 e IA64
Per maggiori informazioni fare riferimento a:
http://www.xen.org/download/roadmap.html -- Xen roadmap
http://xenbits.xen.org/paravirt_ops/patches.hg/ -- coda per le correzioni di paravirt_ops
Drupal è stato aggiornato alla versione 6.4. Per ulteriori dettagli, fare riferimento a:
Se l'installazione è stata aggiornata alla versione 6.4 di Fedora 9, saltare la seguente fase.
Prima di eseguire l'aggiornamento di una versione precedente è necessario eseguire il login nel sito come utente admin, e disabilitare qualsiasi modulo di terze parti. Dopo l'aggiornamento del pacchetto:
Copiare /etc/drupal/default/settings.php.rpmsave
su /etc/drupal/default/settings.php
, e ripetere l'operazione per qualsiasi ulteriore file settings.php
presente nel sito.
Navigare su http://host/drupal/update.php
per eseguire lo script di aggiornamento.
Sono disponibili altresì numerosi moduli con Fedora 10: drupal-date, -cck, -views, e -service_links.
Questa sezione contiene informazioni relative a Samba, la suite di software utilizzata da Fedora per interagire con i sistemi Microsoft Windows.
Fedora 10 include samba-3.2.1. Questo rappresenta solo una versione minore rispetto alla versione inclusa in Fedora 9, 3.2.0, quindi gli utenti che eseguono l'aggiornamento da Fedora 9 non dovrebbero avere alcun problema. Tuttavia, gli utenti che eseguono un aggiornamento dalle versioni precedenti di Samba, dovranno consultare le Note di rilascio di Samba 3.2:
http://samba.org/samba/history/samba-3.2.0.html
In aggiunta, le notizie pertinenti Samba 3.2 riportano alcune delle modifiche principali:
Questa sezione concerne i server di posta elettronica o mail transfer agent (MTA).
Per impostazione predefinita il mail transport agent (MTA) Sendmail non accetta connessioni di rete da alcun host ad eccezione del computer locale. Per configurare Sendmail come server per altri client:
Modificare /etc/mail/sendmail.mc
, cambiando la linea DAEMON_OPTIONS
in modo da essere in ascolto sui dispositivi di rete, o commentare interamente questa opzione usando il delimitatore di commento dnl
.
Installare il pacchetto sendmail-cf: su -c 'yum install sendmail-cf'
Rigenerare /etc/mail/sendmail.cf
: su -c 'make -C /etc/mail'
![]() |
È necessario eseguire una ricerca su come aggiornare i pacchetti del database. |
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Consultare le Note di rilascio per la versione del database verso cui si desiderata effettuare l'aggiornamento. Potrebbe essere necessario eseguire alcune operazioni per un esito positivo dell'aggiornamento. |
Fedora 10 include MySQL 5.0.67-2.
![]() |
La versione di MySQL in Fedora 10 è completamente diversa dalla versione di Fedora 9 |
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Sono presenti numerose modifiche dalla versione presente in Fedora 9, tra cui alcune incompatibili. |
È fortemente consigliato all'utente di MySQL, di leggere attentamente le Note di rilascio per MySQL prima di eseguire l'aggiornamento dei database MySQL.
http://dev.mysql.com/doc/refman/5.0/en/releasenotes-cs-5-0-67.html
Fedora 10 include PostgreSQL 8.3.4-1.
Se si sta eseguendo una migrazione da Fedora 9, nessuna azione particolare dovrebbe essere necessaria. Tuttavia se la migrazione viene fatta dalle versioni di PostgreSQL precedenti alla 8.3.1, potrebbe esser necessario eseguire alcune fasi speciali. Assicurtevi di controllare le Note di rilascio di PostgreSQL prima di eseguire tale operazione.
http://www.postgresql.org/docs/8.3/static/release-8-3-4.html
Fedora include librerie di sistema per la compatibilità con i software meno recenti. Questo software è parte del gruppo
che per impostazione predefinita non viene installato. Gli utenti che necessitano di queste funzionalità possono selezionare questo gruppo durante l'installazione o dopo che il processo d'installazione è stato completato. Per installare il gruppo di pacchetti su un sistema Fedora, usare o digitare il seguente comando in una finestra del terminale:
su -c 'yum groupinstall "Legacy Software
Development"'
Digitare la password root quando richiesta.
Il pacchetto compat-gcc-34 è stato incluso in questa versione per ragioni di compatibilità:
https://www.redhat.com/archives/fedora-devel-list/2006-August/msg00409.html
Consultare la Sezione 7.6, «Librerie e piattaforma di sviluppo KDE 3».
Questo elenco viene generato automaticamente controllando la differenza esistente tra l'albero (F10)-1 GOLD e l'albero F10 di una data specifica. Il contenuto viene inserito solo sulla wiki:
http://fedoraproject.org/wiki/Docs/Beats/PackageChanges/UpdatedPackages
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Questo elenco viene generato automaticamente |
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Questo elenco viene generato automaticamente. Non è tradotto. |
L'elenco è stato generato per questa versione ed inserito solo nella wiki. Esso è stato creato utilizzando l'utilità repodiff del pacchetto yum-utils, eseguita come repodiff --old=<URL di base del vecchio repositorio SRPMS
> --new=<URL di base del nuovo repositorio SRPMS>
>.
Per un elenco dei pacchetti aggiornati dalla versione precedente, fare riferimento a http://fedoraproject.org/wiki/Docs/Beats/PackageChanges/UpdatedPackages. E' inoltre possibile trovare un confronto dei pacchetti principali fra tutte le versioni di Fedora su http://distrowatch.com/fedora.
L'obiettivo del Fedora Project è di lavorare con la comunità Linux per creare un sistema operativo completo per un uso generale costituito esclusivamente da software open source. Il Fedora Project è gestito dalle stesse persone che vi contribuiscono. Se si desidera partecipare al progetto, come tester, sviluppatore, documentatore o traduttore, fare riferimento a http://join.fedoraproject.org per i dettagli. Per informazioni sui canali di comunicazione dedicati agli utenti e ai collaboratori di Fedora, fare riferimento a http://fedoraproject.org/wiki/Communicate.
Oltre al sito, sono disponibili le seguenti mailing list:
mailto:fedora-list@redhat.com, per gli utenti delle versioni Fedora
mailto:fedora-test-list@redhat.com, per i tester delle versioni di prova di Fedora
mailto:fedora-devel-list@redhat.com, per gli sviluppatori, sviluppatori, sviluppatori
mailto:fedora-docs-list@redhat.com, per i partecipanti al Documentation Project
Per iscriversi ad una di queste liste, spedire un email con la parola "subscribe" nell'oggetto a <listname>-request
, dove <listname>
è uno dei nomi sopra indicati. In alternativa, è possibile iscriversi alle Fedora mailing list attraverso l'interfaccia web disponibile su http://www.redhat.com/mailman/listinfo/.
Il Fedora Project include anche diversi canali IRC (Internet Relay Chat). IRC è una forma di comunicazione in tempo reale, basata sul testo, simile alla messaggistica istantanea. Con essa, è possibile avere conversazioni con più persone contemporaneamente in un canale aperto o chattare privatamente con qualcuno in un canale privato. Per parlare ad altri partecipanti del Fedora Project via IRC, si deve accedere alla rete IRC Freenode. Fare riferimento al sito web Freenode su http://www.freenode.net/ per maggiori informazioni.
I partecipanti al Fedora Project frequentano il canale #fedora
sulla rete Freenode, mentre gli sviluppatori del Fedora Project si possono spesso trovare sul canale #fedora-devel
. Alcuni dei progetti più importanti possono anche avere i propri canali; queste informazioni si possono trovare sulle pagine web per il progetto, e su http://fedoraproject.org/w/index.php?title=Communicate.
Per poter parlare sul canale #fedora
, è necessario registrare un soprannome o nome abbreviato o nick. Le istruzioni verranno inviate quando l'utente entrerà, /join, nel canale.
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Canali IRC |
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